C’è un grosso problema e su cui bisogna concentrare la massima attenzione: i contagiati dal coronavirus nelle case di riposo.

È di oggi la notizia che a Lodi ci sono stati 38 deceduti in un mese nella struttura Fondazione Santa Chiara e i consigliori dell’opposizione in Comune hanno chiesto l’intervento del Prefetto. A Milano, poi, come riportato dal Giorno, in una struttura di via San Faustino sono stati conteggiati 23 decessi e 44 positivo (42 in isolamento e 2 ricoverati). Inoltre, alla casa di cura Igea, come riportato dal Corriere della Sera, sono stati contagiati 23 infermieri e 13 medici.

Spostandoci in Puglia, sulla pagina Facebook della Fondazione Maria Grazia Barone, RSA di Foggia, sono risultati positivi «due nostri addetti ai servizi ausiliari». A riferire della positività è stata la ASL «parecchi giorni dopo la loro ultima presenza in Fondazione, avvenuta il 14 marzo scorso. Nel frattempo mentre i due dipendenti si avviano al recupero presso le loro abitazioni, anche gli altri loro colleghi che, abbiamo tenuto a casa per prudenza, stanno bene. Manteniamo alta la guardia, confortati dalle buone notizie sullo stato di salute dei nostri anziani, grazie anche al nostro personale che cerca di compensare anche affettivamente la distanza dai loro cari».

In una casa di riposo di Sala Consilina, in provincia di Salerno, è morto un 87enne dopo che il 25 marzo scorso un 84enne è morto, ospite della stessa struttura. E al momento risultano 39 i contagiati all’interno della casa di riposo tra anziani e dipendenti. Inoltre, nelle prossime ore si attendono gli esiti su ulteriori tamponi effettuati nella giornata di ieri.

E ancora: pochi giorni fa, nella casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle Centrale, in provincia di Catanzaro, un’anziana era stata trovata positiva al Covid-19, e il sindaco Domenico Donato aveva immediatamente disposto la chiusura della struttura e la quarantena per la donna e le decine di dipendenti della casa di cura. Ora, come riportato dalla Gazzetta del Sud, dai 116 tamponi effettuati, 44 sono già risultati positivi, mentre si attende l’esito degli altri test effettuati sugli anziani ospiti della struttura e sul personale sanitario.

Da ciò emerge la necessità di controlli a tappeto nelle varie case di riposo d’Italia.

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