Per paura o per inclinazione al complottismo o per la ‘sindrome dello struzzo’, c’è chi ancora ritiene che il coronavirus sia come un’influenza stagionale e che si stia esagerando, attaccando soprattutto la stampa, rea di diffondere l’allarmismo.

E ciò nonostante i pareri dei virologi, le dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i numeri quotidianamente aggiornati dalla Protezione Civile e dalle Regioni.

Ecco perché merita di essere menzionato il servizio andato in onda ieri sera, giovedì 5 marzo, a Piazza Pulita, il programma condotto da Corrado Formigli su La7. Sì, perché le telecamere della trasmissione sono entrate nel reparto di terapia intensiva dell’ASST (Azienda Socio – Sanitaria Territoriale) di Cremona, vicino alla ‘zona rossa’.

Oltre alle immagini, sono state forti anche le parole di Angelo Pan, direttore dell’unità malattie infettive: «Si tratta di un’infezione vigliacca. Il paziente sta benino finché non arriva il momento di intubarlo. Non era mai successo di ricoverare 100 persone per polmonite in una settimana». E un’infermiera ha detto: «In questo momento stiamo gestendo 12 pazienti e siamo pronti per accettare il 13esimo».

Massimo Galli, infettologo dell’Ospedale Sacco di Milano, a proposito di chi sta sottovalutando l’emergenza, ha detto: «Se le persone dicono che stiamo esagerando, vorrei dire loro di venire a vedere cosa succede nei nostri reparti».

Infine, per quanto concerne la situazione in Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera, intervistato stamattina su Start, su SkyTg24, ha affermato: «È una corsa contro il tempo perché questo virus si sta sviluppando con una velocità impressionante, anche al di sopra delle nostre previsioni e dei dati che arrivavano dalla Cina. Il 28 di febbraio, quindi otto giorni fa, avevamo 50 persone in terapia intensiva e ieri ne avevamo 244. Stiamo facendo una corsa enorme anche nell’aprire nuovi posti di terapia intensiva».

«Ogni giorno – ha aggiunto Gallera – abbiamo duecento persone che arrivano in pronto soccorso da ricoverare con delle situazioni critiche, quindi vuole dire che ogni giorno dobbiamo trovare duecento posti letto in più».

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