Un bambino di 9 anni che ha contratto il Covid-19 nell’Alta Savoia non ha trasmesso il virus a nessuno nelle tre scuole che ha frequentato, secondo uno studio che conclude che i bambini sarebbero vettori in maniera minima della malattia.
Quella zona è stata uno dei primi focolai dell’epidemia in Francia. Alla fine di gennaio, un britannico, giunto da Singapore, si è unito ai suoi connazionali in una stazione sciistica. In totale, si stima che sia stato responsabile della contaminazione di dodici persone, tra cui un bambino di 9 anni.
Uno studio, pubblicato l’11 aprile sulla rivista della Società americana di malattie infettive Clinical Infectious Diseases,ha esaminato il caso del bambino che ha continuato a frequentare tre scuole e un club di sci prima dell’accertamento della positività.
Questo bambino, come riportato su Futura-Sciences.com, ha manifestato sintomi lievi e ha avuto una carica virale molto bassa otto giorni dopo la comparsa dei sintomi. Dopo un’indagine rapida e attenta, condotta dagli specialisti in malattie infettive e dagli epidemiologi, è emerso rapidamente che questo giovane paziente, quando era malato, è entrato in contatto con 172 persone, tra cui 112 alunni e insegnanti. Questi ultimi sono stati tutti messi in quarantena a casa perché considerati ad alto rischio.
Alla fine, però, il bambino non ha contagiato nessuno, neanche gli altri due suoi fratelli. D’altra parte, altri virus invernali, come quello che provoca l’influenza, sono stati rilevati nella maggior parte delle persone testate (64%).
Questo caso «suggerisce che i bambini potrebbero non essere una fonte significativa di trasmissione di questo nuovo virus e suggerisce una diversa dinamica di trasmissione nei bambini», ha concluso lo studio. I bambini, però, rappresentano un vettore significativo per altri virus come l’influenza.
«È possibile che i bambini, poiché non hanno molti sintomi e hanno una bassa carica virale, trasmettano poco di questo nuovo coronavirus», ha spiegato Kostas Danis, epidemiologo e autore dello studio.
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