In meno di due mesi è raddoppiato il numero dei morti per il nuovo coronavirus nel mondo e il totale è salito a 475mila vittime. Il dato è stato diffuso da Agence France – Presse, utilizzando dati ufficiali. Per quanto riguarda i casi di contagio registrati, la quota è di 9.263.743.

Dove si muore di più è in Europa (193.800) ma l’America Latina è l’area in cui la pandemia sta progredendo più velocemente e il numero delle vittime ha superato ieri, martedì 23 giugno, quota 100mila.

La situazione è anche «allarmante» negli Stati Uniti d’America dove il virologo Anthony Fauci (che fa parte della task force della Casa Bianca per la lotta al Covid-19), parlando alla Camera, ha affermato: «Le prossime due settimane saranno cruciali nella nostra capacità di far fronte al picco che stiamo vedendo in Florida, Texas, Arizona e in altri stati». E ancora: «Sotto alcuni aspetti abbiamo fatto molto bene, ad esempio a New York. Tuttavia, in altre aree del Paese, stiamo assistendo a un inquietante aumento delle infezioni». Per l’esperto, in pratica, se gli USA non riusciranno a tenere sotto controllo l’epidemia, «sarà come inseguire un incendio in un bosco». Per Fauci bisogna individuare meglio i contagi, isolare le persone che hanno contratto la malattia e tracciare i contatti, altrimenti la situazione è destinata a peggiorare.

Negli USA, in totale, secondo la Johns Hopkins University, si sono registrati 2,3 milioni di casi e più di 121mila morti.

Infine, la Russia ha comunicato altre 7.176 nuove infezioni, portando il totale a 606.881 casi. L’aumento giornaliero, però, è sceso ai livelli più bassi da aprile. Nelle ultime 24 ore sono morte 154 persone, portando il bilancio totale a 8.513, un tasso molto inferiore a quello di molti altri Paesi colpiti dalla pandemia.