La pandemia di Covid-19 ha causato, al momento, 4 milioni 390mila 467 morti nel mondo, secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite (ONU).
Si tratta – come riportato dal giornale messicano El Financiero – di uno scenario drammatico che non dà tregua nemmeno a chi è riuscito a sconfiggere il Covid-19, come rivela un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature: dopo essere sopravvissuto all’infezione iniziale, un gruppo di persone ha mostrato un rischio di morte superiore del 60% durante i primi 6 mesi dopo l’infezione rispetto al resto della popolazione.
«Il nostro studio mostra che fino a sei mesi dopo la diagnosi, il rischio di morte anche dopo un caso lieve di Covid-19 non è banale e aumenta con la gravità della malattia», ha affermato l’autore principale dello studio Ziyad Al-Aly, direttore del Center for Clinical Epidemiology e capo del servizio di ricerca e formazione del Saint Louis Health Care System.
La ricerca ha mostrato che dopo essere sopravvissuti all’infezione iniziale, oltre i primi 30 giorni della malattia, i sopravvissuti al Covid-19 «hanno avuto un rischio di morte quasi del 60% più alto durante i successivi sei mesi rispetto alla popolazione generale».
In questo periodo di tempo, i decessi in eccesso tra tutti i sopravvissuti al Covid-19 sono stati stimati in otto persone ogni mille pazienti. Inoltre, tra i pazienti che hanno avuto una malattia grave e sono stati ricoverati, ci sono stati un totale di 29 morti ogni mille pazienti.
Lo studio è stato condotto con l’analisi di 73.435 pazienti con il Covid-19 registrati nei database sanitari nazionali del Dipartimento degli affari dei veterani degli Stati Uniti, rispetto a 5 milioni di pazienti che non sono stati contagiati SARS-CoV-2.
La ricerca ha anche scoperto chee il Covid-19 è un virus che colpisce principalmente il sistema respiratorio ma l’effetto a lungo termine e le conseguenze hanno un impatto su quasi tutti gli organi del corpo. Per il sistema nervoso i sintomi principali sono mal di testa, problemi di memoria e problemi ai sensi del gusto e dell’olfatto.
Nel frattempo, i disordini metabolici possono provocare una nuova comparsa di diabete, obesità e colesterolo alto. Nel sistema cardiovascolare si possono verificare anche malattie coronariche acute, insufficienza cardiaca, palpitazioni e ritmi cardiaci irregolari.
Infine, per la pelle, c’è il rischio di eruzioni cutanee e perdita di capell, e per l’apparato locomotore, dolori articolari e debolezza muscolare.
Commenta con Facebook