Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1, ha affermato: “Sulle mascherine il discorso è semplice: le devono usare i fragili e coloro che li accudiscono. A livello di riduzione dei contagi non hanno impatto: se la si mette al supermercato e poi nel resto della giornata non la indossa l’impatto è zero. A livello di popolazione ora è meglio non proteggersi, paradossalmente più ci proteggiamo e più allunghiamo il tempo da quando abbiamo fatto il vaccino, diventando più vulnerabili”.

Sempre a proposito di Covid-19, per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, la circolazione del Sars-CoV-2 “resta elevata” e “ampiamente sottostimata” per questo eè “fondamentale continuare ad utilizzare le mascherine al chiuso” indipendentemente dalle nuove misure.

Cartabellotta ha sottolineato che “tutti gli indicatori sono sostanzialmente in una fase di plateau con lieve tendenza discendente. Tuttavia, indipendentemente dallo spartiacque normativo del primo maggio, la circolazione del virus rimane molto elevata, oltre che ampiamente sottostimata: più di 56 mila nuovi casi in media al giorno, con un tasso di positività dei tamponi antigenici al 16% e quasi 1,2 milioni di positivi. Ecco perché, indipendentemente da obblighi e raccomandazioni, mantenere la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco areati, rimane una strategia indispensabile per ridurre la circolazione virale e proteggersi dal contagio”.

Infine, su Twitter l’infettivologo Matteo Bassetti ha ricordato: “Oggi è la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani. Lavarsi bene le mani può salvare la vita non solo per evitare il Covid, ma anche per tutte le altre malattie infettive”. Eppure “in Italia” vediamo “tutti (o quasi) con le mascherine ma pochi che si lavino bene le mani”.

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