Con un dispositivo come quello rapido dell’alcoltest in futuro sarà possibile diagnosticare in modo accurato il Covid-19 anche nelle persone asintomatiche in meno di 5 minuti. Attualmente, il test di riferimento per accertare il Covid-19 è il tampone molecolare basato sulla Rt-Pcr, la tecnica della reazione a catena della trascrizione-polimerasi inversa. Gli scienziati hanno però sviluppato dei test come l’etilometro e che si basano sulle differenze nelle concentrazioni di composti organici volatili esalati da coloro che sono stati infettati dal coronavirus, ma la maggior parte richiede strumenti ingombranti e non portatili.

Lo studio in Cina

Gli studiosi dell’Università tecnologica di Nanyang (Cina)ne hanno ora creato uno rapido e preciso adatto per lo screening in un dato luogo di un gran numero di persone. Con questo prodotto, una persona deve espirare per 10 secondi e i composti del respiro interagiscono chimicamente con i sensori.

I ricercatori caricano poi uno spettrometro portatile che caratterizza i composti. Il team di ricerca ha scoperto che gli spettri delle persone positive e negative al Covid erano diversi per le risposte a chetoni, alcoli e aldeidi.

La sperimentazione è stata condotta negli ospedali e all’aeroporto di Singapore, ed è stato notato un tasso di falsi negativi del 3,8% e di falsi positivi dello 0,1%, paragonabile ai test Rt-Pcr, ma con la differenza che questo esame poteva essere completato in meno di 5 minuti.

Altro studio: scoperto il perché si può perdere l’olfatto

E’ stato scoperto un meccanismo che potrebbe spiegare perché i pazienti Covid-19 perdono l’olfatto. Secondo un lavoro condotto dalla Nyu Grossman School of Medicine e della Columbia University pubblicato su Cell, la presenza del virus vicino alle cellule nervose nel tessuto olfattivo ha portato a un particolare afflusso di cellule immunitarie, microglia e cellule T, che rilevano e contrastano l’infezione.
Queste cellule rilasciano le citochine che hanno modificato l’attività genetica delle cellule nervose olfattive. Nel cervello, secondo la teoria avanzata dagli studiosi, la segnalazione immunitaria persisterebbe in un modo tale da ridurre l’attività dei geni necessari per la costruzione dei recettori olfattivi.

Un sintomo unico dell’infezione da Covid-19 è la perdita dell’olfatto senza il naso chiuso. Nella maggior parte dei casi dura solo poche settimane, ma per oltre il 12% dei pazienti affetti da Covid-19 persiste sotto forma di continua riduzione dell’odorato (iposmia) o cambiamenti nel modo in cui una persona percepisce uno stesso odore (parosmia).

 

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