La maggior parte dei casi di Covid-19 nelle grandi città degli Stati Uniti derivano dalle visite a pochi tipi di luoghi. Lo suggerisce un nuovo studio pubblicato su Nature.
Stando alla ricerca, ristoranti, palestre, hotel e luoghi di culto sono il 10% dei luoghi che determinano l’80% delle infezioni. Jure Leskovec, professore della Stanford University, come riferito dalla CNN, coautore dello studio, ha affermato: «Questi luogi soono più piccoli e affollati e la gente ci staziona per più tempo». E ancora: «Ridurre la capacità di presenza del 20%, invece che chiuderli completamente, potrebbe frenare le trasmissioni dell’80%». «Il nostro lavoro evidenzia che non deve essere o tutto o niente», ha aggiunto.
Lo studio, che ha coinvolto i ricercatori della Northwestern University e di Stanford, riportato anche sul New York Post, ha analizzato i dati degli smartphone di 98 milioni di americani in 10 grandi città, tra cui New York, Philadelphia, Washington, Los Angeles, Chicago e Houston.
I ricercatori hanno monitorato i movimenti delle persone verso luoghi come ristoranti, bar, negozi di alimentari, palestre e hotel, nonché studi medici e luoghi di culto e hanno osservato i casi di coronavirus nelle loro aree.
«In media, nelle aree metropolitane, ristoranti a servizio completo e limitato, palestre, hotel, bar, organizzazioni religiose hanno prodotto il più grande incremento previsto delle infezioni quando sono stati riaperti», si legge nello studio e il professore Leskovec ha spiegato: «Le infezioni si verificano in modo molto irregolare. C’è circa il 10% dei punti di interesse che rappresentano oltre l’80% di tutte le infezioni». Inoltre, a soffrire di più sono i residenti che vivono nelle zone a basso reddito, come le periferie. Ciò è almeno in parte dovuto al fatto che i residenti hanno minori luoghi appena citati disponibili, per cui si affollano in quelli che ci sono.
Ad esempio, «il nostro modello prevede che una visita a un negozio di alimentari è due volte più pericolosa per un individuo a basso reddito rispetto a un individuo con il reddito più alto», ha detto Leskovec. «Ciò perché i negozi di alimentari visitati dalle persone a basso reddito hanno in media il 60% in più di visitatori per metro quadrato e rimangono lì il 17% più a lungo».
Lo studio, però, come osservato dalla CNN, non ha tracciato le persone in luoghi con le popolazioni potenzialmente grandi come scuole, carceri e case di cura.
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