L’ipotesi di un incidente di laboratorio come possibile origine della pandemia di Covid-19 non è la più probabile ma non si tratta di una teoria complottista.

Giovedì scorso, 13 maggio, sulla rivista Science una ventina di scienziati autorevoli hanno chiesto, tramite un documento congiunto, che questa possibilità sia esaminata allo stesso modo di quella naturale, cioè il passaggio del coronavirus da un animale a un uomo mediante un altro animale.

La lettera, scritta dal microbiologo David Relman della Stanford University e dal virologo Jesse Bloom dell’Università di Washington, attacca un studio congiunto recente sulle origini del Covid-19 condotto dall’Organizzazione mondiale e dalla Cina, per cui il virus ha raggiunto gli esseri umani da un pipistrello tramite un intermediario umano e che un incidente di lavoro era «estremamente improbabile».

Secondo gli autori della lettera, però, questa conclusione non è scientificamente giustificata, perché non è stata trovata alcuna traccia su come il virus sia passato all’uomo. Inoltre, la teoria di un incidente di laboratorio è stata esaminata soltanto superficialmente: riguarda appena una manciata delle 313 pagine del rapporto sulle origini dell’OMS.

Molti dei firmatari della lettera hanno anche chiesto ulteriori ricerche sul «guadagno di funzione», che implica la modifica genetica dei virus per renderli più infettivi o virulenti. Infatti, gli esperimenti per modificare i patogeni erano in corso presso il Wuhan Institute of Virology, il principale centro cinese per lo studio dei virus dei pipistrelli, simile al SARS-CoV-2.

Alcuni hanno, inoltre, considerato il fatto che il Covid-19 sia apparso per la prima volta nella città in cui si trova il laboratorio come prova indiretta di un probabile incidente di laboratorio.

Anche se gli scienziati cinesi hanno affermato che non si sono verificate fughe di notizie, gli autori hanno chiesto un’indagine più indipendente: «deve essere trasparente, obiettiva, basata sui dati, comprendere un’ampia competenza, essere soggetta a supervisione indipendente ed essere gestita in modo responsabile per ridurre al minimo l’impatto dei conflitti di interesse».