L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato l’esistenza di «prove emergenti» circa la trasmissione aerea del coronavirus in seguito alla pubblicazione di una lettera firmata lunedì scorso, 6 luglio, da 239 scienziati.
La dott.ssa Benedetta Allegranzi, responsabile tecnico dell’OMS per la prevenzione e il controllo delle infezioni, ha dichiarato alla stampa che l’Organizzazione ha discusso e collaborato con molti scienziati che hanno firmato la lettera.
«Riconosciamo che ci sono prove emergenti in questo campo, come in tutti gli altri riguardanti il Covid-19 e la pandemia e, quindi, crediamo che dobbiamo comprendere le implicazioni riguardo alle modalità di trasmissione e alle precauzioni che vanno prese», ha detto Allegranzi.
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L’epidemiologa Maria Van Kerkove che fa parte del programma di emergenza sanitaria dell’OMS, ha dicharato che molti firmatari della lettera sono ingegneri «il che si aggiunge alla conoscenza crescente dell’importanza della ventilazione, che riteniamo molto importante».
«Abbiamo parlato della possibilità della trasmissione aerea tramite le goccioline come una delle modalità di trasmissione di Covid-19. Abbiamo esaminato la tramissioni tramite le fomiti (oggetti inanimati, n.d.r.) e quella fecale – orale. Abbiamo anche osservato la relazione madre – figlio e quella animale – uomo», ha aggiunto l’esperta.
L’OMS, tra l’altro, sta lavorando a un documento scientifico per riassumere le conoscenze attuali sulla trasmissione del Sars-CoV-2, che dovrebbe essere disponibile nelle prossime settimane.
La dott.ssa Allegranzi ha sottolineato, infine, che sono necessarie altre ricerche sulla trasmissione del Covid-19: «Quindi, la possibilità di trasmissione per via aerea del virus in ambienti pubblici, specialmente in condizioni molto specifiche come gli ambienti affollati, chiusi e scarsamente ventilati, non può essere esclusa. Tuttavia, le prove devono essere raccolte e interpretate».
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