Isolamento domiciliare per tutti i passeggeri di un volo che è partito da Zante, in Grecia, ed è atterrato il 25 agosto scorso a Cardiff, in Galles, nel Regno Unito. Ciò dopo il riscontro di sette casi confermati di coronavirus.

Come riportato su Sky, il volo è il TUI 6215 e i sette positivi non erano seduti sulla stessa parte dell’aereo ma in tre differenti. Di conseguenza, la Public Health Wales (PHW) sta contattando i 193 passeggeri e l’equipaggio.

Il dottor Giri Shankar, direttore della PHW, ha dichiarato: «Questi passeggeri saranno contattati a breve ma nel frattempo devono isolarsi da soli a casa perché potrebbero diventare contagiosi, anche senza sviluppare sintomi. Chiunque riscontri sintomi, invece, dovrebbe prenotare un test senza indugio».

«Le nostre indagini su una serie di casi di coronavirus – ha aggiunto il dott. Shankar – hanno riscontrato che la mancanza di distanziamento sociale, in particolare da parte di una minoranza della fascia di età 20 – 30 anni, ha portato alla diffusione del virus ad altri gruppi di persone».

Perciò, l’appello ai giovani affinché si ricordino che «anche se ritengono che non possano essere gravemente colpiti dal COVID-19» se dovessero risultare positivi al test, il virus potrebbe essere «molto grave, persino fatale» in casi di trasmissione ai familiari anziani e agli amici e colleghi più vulnerabili.

Una delle passeggeri a bordo, però, Stephanie Whitfield, intervistata dai media britannici, ha parlato apertamente di «covidioti» che sono rimasti senza mascherina per tutto il viaggio e di «equipaggio inetto» perché non ha saputo far rispettare le regole.

L’azienda TUI si è difesa assicurando di essere impegnata a garantire «la sicurezza e il benessere di passeggeri ed equipaggi come una priorità, nel rispetto delle linee guida delle autorità aeronautiche europee» e di «avvertire sempre» gli utenti a bordo dei propri aerei che la mascherina «va indossata salvo che si stia mangiando e bevendo o si abbia un’esenzione medica».

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