Bombardamenti in corso a Stanytsia Luhanska, città dell’Ucraina orientale sotto il controllo delle forze governative. L’esercito di Kiev e i separatisti filorussi si accusano a vicenda. Già ieri, sempre in quella città, i bombardamenti hanno danneggiato un asilo nido e ferito due insegnanti.

Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiï Reznikov, ha dichiarato che l’esercito non intende condurre un’offensiva contro i separatisti nel Donbass né annettere la Crimea, al contrario di quanto comunicato da Mosca.

Reznikov ha, inoltre, stimato che la Russia abbia ammassato 149mila soldati ai confiini dell’Ucraina, in aumento rispetto alle cifre della scorsa settimane riportate da Washington.

I ribelli russi, invece, hanno annunciato che cominceranno ad evacuare i civili in Russia. Lo ha annunciato il leader separatista dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR), Denis Pushilin. “Abbiamo organizzato da oggi una evacuazione di massa della popolazione verso la Federazione Russa. Donne, bambini e anziani avranno la priorità”, ha detto.

Infine, Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, intervenendo alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha chiesto alla Russia “di ritirare immediatamente le truppe” al confine con l’Ucraina, dopo le parole “dobbiamo vedere le azioni”. “Se ci fosse un attacco, per la Russia ci sarebbero massicce conseguenze, politiche economiche e finanziarie”, ha avvertito la ministra, esortando a seguire la via del dialogo che è “interesse di tutti”.

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