Boris Johnson, primo ministro britannico, in un’intervista alla BBC, ha affermato che la Russia starebbe pianificando “la più grande guerra in Europa dal 1945”. Inoltre, “il piano è già iniziato”: le truppe russe, secondo il premier inglese, stanno progettando di entrare in Ucraina da est, attraverso il Donbass, e anche dalla Bielorussia e dall’area che circonda Kiev, la capitale.
In effetti, è già guerra nel Donbass: si sono registrati continui attacchi nella notte. L’agenzia russa Tass ha riferito che le forze armate ucraine (AFU) hanno tentato di attaccare le posizioni della repubblica filorussa di Luhansk (LPR), distruggendo cinque edifici residenziali. E stamattina si sono udite altre esplosioni nel centro di Donetsk, controllata dai separatisti. Non si conosce l’origine. Sempre Tass ha parlato di due civili della LPR uccisi nel tentativo di AFU di sfondare nel villaggio di Pionerskoye, a 7 chilometri dal confine con la Russia.
Kiev, da parte sua, sostiene che “il nemico ha usato armi proibite dagli accordi di Minsk per 116 volte e che, in 24 ore, le forze separatiste hanno violato il cessate il fuoco 136 volte in 24 ore”.
Inoltre, come riportato dall’agenzia Interfax che cita Alexander Chupryan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza, circa 40mila profughi, fuggiti dal Donbass, sono giunti nella regione russa di Rostov: “Hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea”, ha detto il ministro.
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