All’indomani dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron per tentare di trovare una soluzione diplomatica alla ‘crisi ucraina‘ prima che possa scoppiare una guerra dalle conseguenze imprevedibili, il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, ha annunciato che l’esercito condurrà esercitazioni militari dal 10 al 20 febbraio.
Si tratta di una risposta alle manovre annunciate dalle forze russe in Bielorussia, vicino al confine nord dell’Ucraina. Il ministro ha spiegato che durante le esercitazioni saranno testate diverse armi “fornite dai partner stranieri” come i droni da combattimento Bayraktar e i missili anticarro Javelin e Nlaw.
Reznikov ha anche chiarito che ci sono 140mila soldati russi lungo i confini dell’Ucraina. “Ad oggi, c’è una componente terrestre di 119mila soldati presenti in Russa, Bielorussia e nei territori temporaneamente occupati. Se aggiungiamo le componenti aeree e marittime, ce ne saranno 140mila. Si tratta di 72 gruppi tattici di battaglione, 11 dei quali sono di stanza nella Repubblica di Bielorussia. Questi sono fatti oggettivi”.
I campi di addestramento coinvolti sono quelli di Rivne, Kovel, Ovruch, Shyroky Lan, Oleshkivsky Pisky, Chuhuiv, Chernihiv, Sumy e Odessa.
La Cina, intanto, auspica che si mantenga la calma in Ucraina e che le parti coinvolte nella crisi evitino mosse che “intensifichino i conflitti e aumentino le tensioni”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.
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