Vladimir Putin ha ordinato una missione di mantenimento della pace (peacekeeping) nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nel Donbass, riconosciute ufficialmente poche ore fa. In pratica, c’è il via libero all’ingresso di truppe russe in quello che, però, per tutto il resto del mondo è territorio ucraino.

Nel dettaglio, “in risposta all’appello dei capi delle repubbliche di Donetsk e Luhansk”, Putin ha incaricato il ministero della difesa russo di “distribuire le forze armate nei territori separatisti per funzioni di mantenimento della pace”. Questo si legge nel decreto di riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Luhansk, firmato dal presidente russo.

Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres è “molto preoccupato” per la decisione di Putin relativa allo status del Donbass e “chiede una soluzione pacifica del conflitto nell’Ucraina orientale, in conformità con gli accordi di Minsk”. Lo ha affermato in una nota del portavoce. Per Guterres la decisione della Russia è “una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e incompatibile con i principi della Carta delle Nazioni Unite”.

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