L’Ucraina ha lanciato un ultimatum alla Russia.

Se, entro 48 ore, il Cremlino non darà spiegazioni sulla natura delle esercitazioni militari in corso ai confini del Paese, Kiev si rivolgerà ai Paesi OSCE per convocare una riunione straordinaria. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, ha affermato: “Abbiamo ufficialmente innescato il meccanismo per la riduzione dei rischi previsto dal paragrafo III del Documento di Vienna e richiesto alla Russia di fornire spiegazioni dettagliate delle sue attività militari nelle regioni adiacenti al territorio del nostro Paese e in quelli occupati provvisoriamente”.

Il ministro ha precisato che “secondo il documento di Vienna, la Russia ha il dovere di fornire spiegazioni dettagliate sugli obiettivi, la precisa localizzazione e le date della fine delle sue esercitazioni militari così come la designazione, la catena di comando e il numero e il tipo di formazioni militari e degli equipaggiamenti impiegati”.

Kuleba, quindi, ha ricordato che la Russia ha 48 ore per rispondere. “In caso di mancata risposta o di risposta insufficiente o irrilevante, l’Ucraina si rivolgerà alla Russia, e ad altri Paesi firmatari del Documento di Vienna, per convocare una riunione straordinaria in cui la Russia dovrà fornire spiegazioni”. E ancora: “Continueremo a usare tutti gli strumenti diplomatici per garantire la sicurezza dell’Ucraina”.

Intanto, sul fronte russo, il ministro della Difesa Sergey Shoigu, ha detto: “La situazione militare e politica in Europa sta diventando sempre più tesa, e non è per nulla colpa nostra. Non capiamo del tutto le ragioni dietro l’escalation di questa tensione”.

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