Roman Novak e sua moglie Anna erano molto conosciuti negli ambienti della finanza digitale. Lui, ex detenuto diventato magnate delle criptovalute, lei, la sua compagna di vita e d’affari. Nell’ottobre 2025, però, la coppia è svanita nel nulla. Solo un mese dopo, i loro corpi sono stati ritrovati: erano stati letteralmente ‘versati nel cemento’ e abbandonati in una zona desertica vicino Dubai.

La scoperta macabra ha scioccato non solo la comunità russa negli Emirati, ma l’intera opinione pubblica internazionale. Secondo il quotidiano russo Komsomolskaya Pravda, i due sono stati vittime di un rapimento orchestrato nei minimi dettagli. Sarebbero stati invitati con la scusa di un nuovo investimento, poi aggrediti, torturati e uccisi.

Una morte lenta e brutale

I dettagli emersi sono agghiaccianti: Novak e Anna sarebbero stati costretti a sedersi uno di fronte all’altra, pugnalati e obbligati ad assistere alla morte del proprio partner. Una forma di tortura psicologica studiata per aumentare il loro terrore.

Una fortuna in criptovalute: il movente dell’omicidio

L’obiettivo dei rapitori era uno solo: accedere al presunto patrimonio in criptovalute di Roman Novak, stimato in circa 440 milioni di euro. Tuttavia, secondo quanto emerso, i conti sarebbero risultati vuoti. Delusi, i rapitori avrebbero deciso di eliminare la coppia in modo definitivo.

I corpi sono stati infilati in spessi sacchi di plastica, cosparsi con solventi industriali nel tentativo di accelerare la decomposizione e distruggere eventuali tracce di DNA. Ma nonostante questo, gli investigatori sono riusciti a recuperarli pressoché intatti.

Tracce digitali: i cellulari fino in Sudafrica

Gli investigatori hanno seguito per giorni i segnali dei telefoni cellulari di Roman e Anna. Dopo essere stati agganciati a Hatta (Oman), i dispositivi hanno trasmesso fino a Cape Town, in Sudafrica. Poi, il silenzio: il 4 ottobre i segnali si sono interrotti bruscamente.

Nel frattempo, il padre e la matrigna di Anna sono volati a Dubai per prendersi cura dei due figli della coppia, rimasti soli nella villa familiare.

Da truffatore a imprenditore crypto: chi era Roman Novak

Roman Novak non era nuovo alla giustizia. Nel 2020 era stato condannato per frode e aveva scontato sei anni in un carcere di media sicurezza. Dopo la scarcerazione, si era reinventato come imprenditore delle criptovalute, presentandosi come fondatore della piattaforma Fintopio, dedicata a trasferimenti digitali veloci e sicuri.

Secondo fonti investigative, Novak avrebbe ingannato investitori dalla Cina, dal Medio Oriente e da altri Paesi promettendo accordi milionari con giganti del settore tecnologico. In totale, si stima abbia raccolto circa 465 milioni di euro.

In precedenza, aveva già truffato soci russi per 7,3 milioni di rubli (circa 76.000 euro), utilizzando falsi pagamenti e approfittando della fiducia altrui.

Una rete criminale ben organizzata

Svetlana Petrenko, investigatrice russa, ha dichiarato: “Le indagini hanno stabilito che gli assassini avevano complici che li hanno aiutati a organizzare il rapimento”.

I sospetti avrebbero noleggiato auto e immobili per trattenere i due coniugi con la forza. Dopo il delitto, hanno fatto sparire i coltelli e gli effetti personali delle vittime in diversi Emirati, nel tentativo di depistare le autorità.

Tre cittadini russi sono stati arrestati a San Pietroburgo al loro ritorno in patria. Tra loro, l’ex poliziotto Konstantin Shakht, 53 anni, ritenuto la mente del piano.
Yury Sharypov e Vladimir Dalekin hanno confessato il rapimento e l’omicidio, mentre Shakht continua a proclamare la propria innocenza. Gli inquirenti sospettano che ci siano altri complici coinvolti.

Legami con l’élite e misteri irrisolti

Novak vantava rapporti con personaggi dell’élite russa, tra cui – a suo dire – anche Pavel Durov, fondatore dell’app Telegram. Tuttavia, tali affermazioni non hanno mai trovato conferme ufficiali. All’inizio si era parlato di un possibile smembramento dei corpi, ma l’unica informazione confermata è l’occultamento nel cemento nel deserto.

È emerso inoltre che, prima di essere uccisi, Novak e Anna sarebbero stati costretti a cercare di sbloccare i wallet crypto dell’imprenditore, ma tutti i conti risultavano vuoti. Un elemento che ha probabilmente scatenato la furia dei rapitori.

Un altro misterioso decesso nel mondo crypto

Il caso Novak non è isolato. Pochi mesi prima, a Mosca, il 36enne Alexei Dolgikh, altro milionario del mondo crypto, è morto in un incidente ad alta velocità.

La sua Lamborghini Urus, dal valore di circa 385.000 euro, si è schiantata a 150 km/h, si è ribaltata, è esplosa in una palla di fuoco e ha sparso banconote sull’autostrada. Dolgikh e il passeggero, Ivan Solovyov, sono morti sul colpo. Secondo le autorità, Dolgikh era stato segnalato dalle banche per sospetto riciclaggio di denaro.

Roman Novak

Roman Novak

Curiosità: lo sapevi che…?

  • Negli ultimi cinque anni, oltre 15 milionari delle criptovalute sono morti in circostanze misteriose.
  • Il cemento è uno dei metodi più usati dalla criminalità organizzata per occultare i cadaveri.
  • Le criptovalute attirano sempre più spesso truffatori, ma anche vittime di estorsioni e rapimenti.
  • Dubai è diventata un hub importante per le criptovalute, ma anche una zona grigia per attività opache.

Domande frequenti (FAQ)

Chi era Roman Novak?
Un ex detenuto russo condannato per frode, divenuto imprenditore nel mondo delle criptovalute. Aveva fondato la piattaforma Fintopio.

Come è morto Roman Novak?
È stato rapito insieme alla moglie a Dubai, torturato e infine ucciso. I loro corpi sono stati ritrovati sepolti nel cemento.

Qual era il movente del delitto?
I rapitori cercavano di accedere alla sua presunta fortuna in criptovalute, ma i wallet risultavano vuoti.

Chi sono i sospettati?
Tre cittadini russi, tra cui un ex poliziotto, sono stati arrestati. Due hanno confessato, uno si proclama innocente.

Ci sono altri casi simili nel mondo crypto?
Sì. Oltre al caso Dolgikh, vari milionari delle criptovalute sono morti in circostanze sospette negli ultimi anni.