Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulla scuola, elaborato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il provvedimento si occupa della maturità, dei concorsi, delle assunzioni e delle supplenze e della ripresa delle lezioni a settembre.

Parlando del decreto, il viceministro all’Istruzione, Anna Ascani, in una diretta su Facebook, ha affermato che l’esame di maturità «sarà generalizzato ma la prova c’è, il tutto promossi è semplificazione scorretta». E ancora: «Nel decreto si parla di esame di maturità, la nostra battaglia è stata fatta per garantire che ci fosse un esame di maturità, vogliamo che prova ci sia e ci auguriamo di poterlo svolgere con le modalitò previste se si riuscisse a tornare a scuola in tempi relativamente brevi ma questo ce lo devono dire gli scienziati. In ogni caso una prova ci sarà ed è bene che sia così».

In merito al 6 politico, secondo Ascani il dibattito «è privo di senso, nessuno qui lo sta immaginando, vogliamo che il lavoro che gli insegnanti stanno facendo non venga mortificato. Piuttosto che cedere alla trasformazione di tutto in slogan, cerchiamo di fare il meglio possibile».

Secondo una bozza circolata in queste ore, sono confermati due scenari: da un lato la ripresa delle lezioni, dall’altro (com’è probabile) la conclusione anticipata dell’anno scolastico. Quindi, in via eccezionale, tutti gli alunni saranno ammessi all’anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre ma i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all’impegno dimostrato durante l’anno e nella didattica a distanza.

La data clou è il 18 maggio:  nel caso si tornasse in classe entro questa data, e si avessero quindi quattro settimane di lezione, l’esame di maturità avrebbe inizio il 17 giugno con il tema di italiano, una prova nazionale uguale per tutti.  La seconda prova scritta invece «non sarà a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attivita’ didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico». Altrimenti, l’esame di maturità avrà solo la prova oraale.  Nella bozza del decreto scuola, inoltre, c’è la conferma, per l’anno scolastico 2020/2021, dei libri di testo adottati per l’attuale anno scolastico.

La bozza del decreto prevede anche che, se necessario, «in relazione al protrarsi dello stato di emergenza, con uno o più decreti del Ministro dell’università e della ricerca possono essere definite, anche in deroga alle attuali disposizioni normative, l’organizzazione e le modalità della prima e della seconda sessione dell’anno 2020 degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed esperto contabile, nonché delle prove integrative per l’abilitazione all’esercizio della revisione legale».

Il provvedimento prevede, infine, che possono essere individuate «modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie, comprese modalità a distanza, per le attività pratiche o di tirocinio», nonché per quelle previste nell’ambito degli attuali ordinamenti didattici dei corsi di studio, ovvero successive al conseguimento del titolo di studio, anche se finalizzate al conseguimento dell’abilitazione professionale.

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