Dopo l’espulsione e l’allontanamento coatto di Vittorio Sgarbi dall’Aula di Montecitorio per insulti ai danni di Giusi Bartolozzi e Mara Carfagna, il deputato si è sfogato sul Riformista.

La vicepresidente della Camera, secondo il critico d’arte, «ha usato un atteggiamento fascista, ha provato a imbavagliarmi. Le ripeterei che è stata censoria nei miei confronti. Io non mi faccio incatenare».

Poi, rivolgendosi alla siciliana Bartolozzi, Sgarbi ha detto: «È sessista. Vale per gli uomini come per le donne. E sei sei stronzo, qualcuno prima o poi te lo dice. Chiunque tu sia». E ancora: «Ho detto stronza alla Carfagna? Direi di non averlo mai detto. Dovrei risentire l’audio. Se ho detto stronza a Mara Carfagna, non è alla persona che l’ho detto ma al comportamento che in quel momento stava tenendo, era un comportamento prevaricatore del mio diritto di parola».

Giusi Bartolozzi, tra l’altro, fa parte di Forza Italia e su questo aspetto Sgarbi ha affermato: «Ma io sono l’unico coerente, sono gli altri a essere in dissonanza con chi li ha fatti eleggere in Parlamento. Per questo ho ripetuto e urlato più volte ‘Berlusconi’ in aula, perché so che lui la pensa come me».

Poi, secondo il 68enne ex sindaco di Salemi «non c’era ragione di allontanarmi. In democrazia non esiste che tu vieni messo a tacere in questo modo. Non ho insultato nessuno. Ho svolto un intervento nel merito».

Infine, su Facebook, l’annuncio di Sgarbi: «Vista la grave diffamazione consumata ai miei danni con accuse false, dovranno portare le prove in un tribunale, il solo luogo in cui si potrà parlare liberamente di ciò che ho detto, visto che il Parlamento è diventato un luogo di censura e di restrizioni. In quella sede si potrà anche ricostruire il percorso che ha portato la Bartolozzi e la Carfagna in Parlamento. In modo che, anche se con anni di ritardo, si possa poi dire: aveva ragione Sgarbi».