Ecco la nuova frontiera del riciclo, la tendenza dello “Zero Waste”, del “Rifiuti zero”, per dirlo all’italiana. Una tendenza che sta prendendo sempre più campo, nel nome della difesa del pianeta, messo in crisi dalle crescenti emissioni e dai rifiuti umani che stanno inquinando corsi d’acqua e oceani, finendo per minacciare anche le forme di vita marine.
Un modo di andare oltre la logica del differenziare, che comunque qualche residuo, laddove pure funziona, lo lascia sempre. Bisogna ridurre l’impatto che l’uomo e le sue attività, compresa la vita quotidiana, hanno sul pianeta, sulla natura. Il riciclo alle estremo limite.
Non mancano, sui social e sulla rete, pagine, blog e siti che promuovono questa nuova tendenza, con testimonianze dirette e consigli pratici. Non mancano quelli che a un “profano” potrebbero sembrare bizzarri e poco igienici. Come la carta igienica lavabile, proposta da una iscritta a una pagina “rifiuti zero” su facebook. Che carta, per la verità, non è: sono quadrati di stoffa da usare e poi lavare. Se se ne ha lo stomaco, ovviamente. Non è cosa da tutti, ma per salvare il pianeta, un prezzo bisognerà pur pagarlo. O no? E, infatti, dopo i commenti negativi e qualche ironia, il post è stato rimosso, anche se ne resta traccia su fb.

Il post sulla carta igienica lavabile (che carta non è)

Al di là di questi estremi, c’è di tutto. Nella pagina “Famiglie rifiuti zero“, per esempio, ci si scambiano consigli e idee, partendo da un presupposto:  “In Italia si producono più di 650 kg di rifiuti pro capite in un anno, di cui il 43% indifferenziati!!! E’ un mare di rifiuti che possiamo e dobbiamo RIDURRE! Non basta DIFFERENZIARE. Dobbiamo DIMOSTRARE che vivere a RIFIUTI ZERO (o quasi) è possibile!!!”, è scritto nella descrizione. E c’è chi ha costruito uno stereo con una latta di pomodoro, “per cercare di non immettere troppe apparecchiature elettroniche in circolazione: da anni assemblo, aggiusto e riciclo qualsiasi cosa per far fronte al consumismo tecnologico”, scrive l’ideatore; ci sono suggerimenti per usare il miele dei fichi per combattere le mosche. Poi c’è chi le prova tutte per non sprecare acqua: “sto conservando l’acqua quando faccio la doccia o il bagnetto a mio figlio: l’acqua pulita che scende prima che sia calda la uso per le piante, il resto per lo sciacquone del water!”, e chi per non sprecare corrente usa la lavatrice a pedale.

E ancora mille e mille suggerimenti su come riutilizzare oggetti di uso quotidiano che sembrerebbero aver concluso il loro ciclo e che invece possono ancora tornare utili in forme diverse. Ci sono anche pagine siciliane sui rifiuti zero che, però, si limitano a dare suggerimenti su come differenziare bene. Che sarebbe già un bel risultato. Siamo anni luce dalla Svezia dove esiste un centro commerciale di beni riciclati.

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