Si segnalano inondazioni a Novaya Kakhovka, in Ucraina, dopo un bombardamento. Il capo del distrutto urbano, Vladimir Leontiev, in TV ha affermato: “Guardate fuori dalla finestra e vedrete cosa sta succedendo: la città è completamente allagata”. Ha, inoltre, dichiarato che la centrale idroelettrica ha subito danni irreparabili e sarà necessaria una ricostruzione.

Secondo l’amministrazione filo russa insediata nelle zone occupate della regione di Kherson, oltre 600 abitazioni nei tre diversi Paesi del distretto di Novaya Khakovka, sarebbero in preda all’acqua.

Stando a quanto comunicato dalla zona, la parte superiore della diga è stata danneggiata da proiettili di artiglieria ma lo sbarramento non era stato distrutto. Poi, però, la pressione dell’acqua ha causato lo sfondamento di tre paratie.

Kiev ha fatto sapere che quasi 900 persone sono state già evacuate.

Le accuse reciproche

Il Cremlino ha condannato un atto di “sabotaggio deliberato” da parte di Kiev: “Questo è inequivocabilmente un atto di sabotaggio deliberato da parte Ucraina, che è stato pianificato ed eseguito su ordine di Kiev”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui l’attacco è stato mosso per togliere la disponibilità d’acqua alla Crimea.

Su Twitter, invece, Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, ha affermato: “È esasperante vedere che alcuni media riportano ‘Kiev e Mosca si accusano a vicenda’ di aver distrutto la diga di Kakhovka. Questo mette sullo stesso piano fatti e propaganda. L’Ucraina sta affrontando un’enorme crisi umanitaria e ambientale. Ignorare questo fatto significa fare il gioco della Russia”.

E ancora, Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, ha affermato: “Questo è un ecocidio. I russi saranno responsabili della possibile privazione dell’acqua potabile per le persone nel sud della regione di Kherson e della Crimea, della possibile distruzione di alcuni insediamenti e della biosfera. Inoltre, le loro azioni rappresentano una minaccia per la centrale nucleare di Zaporizhzhia“.

Condanna anche da parte dell’Unione Europea con Peter Strano, portavoce del Servizio di Azione Esterna: “è l’ennesimo atto brutale. L’UE condanna fermamente questo attacco orribile e barbaro contro un pezzo così cruciale dell’infrastruttura con terribili conseguenze umanitarie e ambientali”.

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