Un’americana di 44 anni in visita alle Bahamas da Boston (USA) è stato uccisa ieri, lunedì 4 dicembre, da uno squalo mentre faceva paddle boarding vicino a una località balneare. La donna si trovava lì insieme al marito.

In un comunicato stampa si legge che “rapporti preliminari indicano che la vittima, insieme a un parente maschio, stava facendo paddle boarding lontano dalla costa, nelle acque sul retro di un resort nella parte occidentale di New Providence quando è stata morsa da uno squalo”.

Un bagnino del resort si è accorto dell’aggressione ed è sceso in acqua a bordo di una barca per cercare di salvare la vittima insieme al congiunto. Il bagnino ha poi eseguito la rianimazione cardiopolmonare alla donna: “La vittima ha subito un trauma significativo alla parte destra del corpo. È stata visitata sul posto dai tecnici medici del pronto soccorso che hanno concluso che non mostrava segni vitali”.

La donna è morta poco dopo le 11 ora locale e le autorità non hanno diffuso la sua identità.

Questo dramma avviene pochi giorni dopo che una donna è stata uccisa in un altro attacco di squalo in un resort messicano. La donna è stata trovata morta dai servizi di emergenza sul posto nella baia di Melaque, nel comune di Cihuatlán.

Gli attacchi di squali, in particolare quelli mortali, sono rari: in media, gli squali uccidono cinque persone all’anno. Secondo l’International Shark Attack File, le probabilità di essere attaccati mortalmente da uno dei pesci carnivori sono meno di 1 su 4 milioni. Gli esperti, inoltre, attribuiscono molti morsi di squalo a casi di scambio di identità, soprattutto in acque poco visibili.

Infine, l’anno scorso, un passeggero di una nave da crociera è stato ucciso da uno squalo mentre faceva snorkeling alle Bahamas. E nel 2019, anche una donna americana è stata uccisa mentre faceva sempre snorkeling alle Bahamas dopo che tre diversi squali l’avevano attaccata.

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