Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, su Twitter ha smentito che dietro all’attacco con i droni al Cremlino ci sia l’esercito ucraino.
Podolyak ha, infatti, ha affermato: “Per quanto riguarda i droni sul Cremlino, è tutto prevedibile… La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala. L’Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa”, perché “non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili”. “I droni sulle strutture energetiche o sul Cremlino possono solo indicare le attività di guerriglia delle forze di resistenza locali”, ha aggiunto.
Sulla vicenda è intervenuto anche Antony Blinken, Segretario di Stato americano, secondo cui gli USA “non possono in alcun modo confermare” le notizie che arrivano dal Cremlino: ”Semplicemente non lo sappiamo. Inoltre, prendiamo cum grano salis qualunque cosa arrivi dal Cremlino”. Insomma, Washington predica cautela.
Tuttavia, a Mosca gli animi si stanno surriscaldando. Ne è prova quanto affermato dal presidente della Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, che su Telegram ha chiesto di “distruggere” il governo ucraino: “Non possono esserci negoziati con il regime di Zelensky. Chiederemo l’uso di armi in grado di fermare e distruggere il regime terroristico di Kiev”.
Intanto, si attende la reazione russa, come già promesso da Mosca ed è scattato l’allarme aereo a Kiev e in molte altre città ucraine.
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