Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di detenzione da parte del tribunale per reati contro la sicurezza di Mansoura in Egitto e dovrà scontare ancora 14 mesi di reclusione. Il ricercatore, infatti, ha già trascorso 22 mesi in regime di custodia cautelare. Ne ha dato notizia il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. Il verdetto non prevede la possibilità di appello.
L’annuncio della condannata è stato reso noto su Twitter anche da Hossam Bahgat, attivista egiziano per i diritti umani e fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights:”La sentenza – ha spiegato Bahgat – non è soggetta ad Appello o Cassazione. Patrick è stato arrestato in tribunale in preparazione del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa”.
Le reazioni
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia: “È una notizia terribile, una condanna scandalosa, assurda per un reato che Patrick non ha commesso. Avevamo sempre chiesto di tenere alta l’attenzione su Patrick, perché terminato il carcere in molti avevano pensato che tutto fosse risolto invece noi avevamo sempre posto attenzione su Patrick imputato perché in Egitto imputato è sinonimo di condannato. Non finisce qui, ora tutte le possibilità per tirarlo fuori da questa situazione vanno esplorate. Il governo italiano, per cortesia, intervenga”.
Andrea De Maria, deputato del Partito Democratico, ha affermato: “Con grande rabbia e sconcerto ho appeso la notizia della condanna a tre anni di Patrick Zaki. Un insulto alla giustizia e a principi elementari di rispetto dei diritti umani e civili. Il governo e tutte le istituzioni del nostro Paese facciano sentire la loro voce. E facciamo di tutto per continuare a sostenere Patrick di fronte a questa nuova e terribile ingiustizia”.
Federica Onori del MoVimento 5 Stelle: “Siamo sconcertati come tutto il Paese, il ministro Tajani venga al più presto in aula per spiegare le iniziative che intende prendere”.
Benedetto Della Vedova di +Europa: “Altro che stabilità e contenimento dei flussi migratori, pensare di fare pressione con i paesi rivieraschi sul tema dei diritti umani è una utopia”.
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