Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, nel suo ormai consueto appuntamento quotidiano con le ‘pillole’ del programma per le elezioni del 25 settembre, ha parlato di multe.
L’ex premier ha affermato: “Oggi parliamo delle multe che vengono comminate agli automobilisti. E le ragioni ci sono tutte: immaginiamo una famiglia che mentre deve far fronte all’inflazione galoppante, al caro bollette e alle prime scadenze fiscali si vede recapitare dall’agenzia delle entrate una cartella con una multa da pagare. È una brutta sorpresa, perché non si tratta di non aver pagato le tasse ma di non aver pagato multe che spesso gli enti locali infliggono in una logica interessata visto che le multe nei loro bilanci sono quasi considerate alla stregua di entrate fiscali”.
Per Berlusconi, soprattutto in caso di violazione avvenuta molto tempo fa, i dovrebbe arrivare ad un compromesso, anche perché negli ultimi due-tre anni è cambiato tutto.
Il leader di FI ha aggiunto: “Il nostro è un Paese che ha bisogno di ripartire, di tracciare una linea che segni un nuovo inizio e quindi può accettare che il passato possa essere liquidato pagando il 10-20 per cento dell’ammontare della multa. Ma anche per il futuro bisogna mettere un tetto alle ammende: non si può comminare ad un cittadino che guadagna 1.200 euro al mese una multa di 200 euro.Anche perché molte delle multe riguardano cittadini che, nella gran parte dei casi, l’automobile la usano per andare al lavoro e per accompagnare i figli a scuola. Si deve passare da una logica di abuso a una logica di educazione, di prevenzione e di investimento”.
“Per questo abbiamo chiesto ai Comuni di ridurre l’entità delle multe e che almeno la metà dei loro proventi sia spesa per asfalti, sicurezza, educazione stradale e non per rimpinguare le loro casse”, ha concluso Berlusconi.
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