Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il partito con, al momento, più consensi nel centrodestra secondo vari sondaggi, intervenuta a Radio anch’io, su Radiouno, ha affermato che “immaginare in questa fase economica di tornare al patto di stabilità come conosciuto sarebbe complesso. È giusto aprire una discussione ma i parametri quando ci sono, si rispettano”.
E sulla flat tax: “Bisogna diminuire la pressione fiscale, su quale sia il metodo da utilizzare dipende dalle elezioni. Dobbiamo capire che per sconfiggere la povertà bisogna creare lavoro, la povertà non si abbatte per decreto”, aggiungendo che “noi siamo convinti che per la flat tax occorre applicarla sui redditi incrementali, vale a dire su tutto quello che si fattura in più rispetto all’anno precedente”.
Giorgia Meloni ha poi indicato le priorità per Fratelli d’Italia: “Aumentare i soldi in busta paga e le assunzioni” e ciò sarà possibile con “la riduzione del cuneo fiscale e con il sistema ‘più assumi, meno paghi'”. Si tratta di misure “compatibili con le difficoltà che l’Italia incontra”.
Meloni ha poi rimarcato che non è vero che FdI ha votato contro il Recovery: “che si dica sul servizio pubblico mi preoccupa e mi spaventa. Noi siamo sempre stati favorevoli al Recovery, ci siamo astenuti sul PNRR presentato da Draghi perché era stato consegnato al Parlamento un’ora prima della discussione, io non voto se non so cosa c’è scritto dentro”.
Infine, la presidente di FDI ha detto: “Io sto facendo una campagna elettorale raccontando quello che voglio fare. Noi abbiamo una sinistra che pure di governare è disposta a farlo sulle macerie. La sinistra ha un problema serio a entrare nei contenuti cerca sempre di nascondersi dietro la coperta di Linus. Io quando leggo che i giornali internazionali, imbeccati dalla sinistra, raccontano una Italia governata da FdI come una specie di pericolo per tutto il mondo, mi corre l’obbligo di segnare a queste persone che imbeccano la stampa che nessuno italiano smetterà di votare Fratelli d’Italia perché lo dice il New York Times“.
“Il problema è che tutto questo nuoce all’Italia, perché gli investitori si spaventano, le persone che non conoscono la realtà magari credono a quel racconto. Quindi io per difendere l’Italia devo spiegare che siamo una democrazia come le altre. Io ho a cuore il destino di questa nazione e racconto la verità per consentire anche a chi è fuori dell’Italia di sapere chi siamo”, ha concluso.
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