Caro bollette elettriche, comuni che spengono dei monumenti le luci in segno di protesta simbolica contro il caro energia, cittadini sempre più esasperati e uno scontro, fino a oggi solo diplomatico, tra le grandi potenze mondiali per accaparrarsi gli ultimi depositi di gas rimasti. Il post pandemia sembra essere segnato da un altro grave problema mondiale, l’aumento del costo per la produzione di energia elettrica, un allarme che sta coinvolgendo naturalmente tutti i settori.  Ma la domanda che molti si stanno ponendo in questi giorni è “Esiste una alternativa alle forme di produzione di elettricità che possa fornire il globo in modo più pulito e con una certa continuità?”. Sembrerebbe proprio di sì.

Energia elettrica da una mini-stella in scatola

Un team di scienziati europei ha stabilito un nuovo record di durata dell’energia generata dalla fusione nucleare,
ultimo successo in uno sforzo quarantennale per riprodurre sulla Terra la reazione che alimenta il Sole. Lo ha raccontato il Sole 24 Ore. I ricercatori del consorzio Eurofusion hanno prodotto 59 megajoule – la potenza sufficiente per portare a ebollizione 60 bollitori – con una reazione della durata di cinque secondi in un esperimento svolto nella struttura Joint European Torus (Jet) di Oxford, in Inghilterra. “Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello. Entriamo in una nuova dimensione”, hanno detto i ricercatori alla guida delle operazioni. Si tratta di un sistema che potrebbe rilasciare energia potenzialmente illimitata e a basso costo.

Si va verso la produzione di energia grazie alla fusione nucleare?

A differenza della fissione nucleare, in cui gli atomi di uranio e plutonio vengono spaccati in una reazione a catena, con altissima produzione di sostanze radioattive, la fusione non produce scorie radioattive significative, ma la sfida più grande per renderla commerciale è sostenere la reazione e impedirne l’estinzione. Così si potrebbe generare elettricità in modo quasi infinito e a costi decisamente più bassi di oggi visto che il prezzo delle materie prime e degli impianti  è molto alto. “Se riusciamo a sostenere la fusione per cinque secondi, possiamo farlo per cinque minuti e poi per cinque ore, aumentando la scala delle nostre operazioni nelle macchine future”, ha affermato Tony Donné, capo del consorzio Eurofusion che ha condotto l’esperimento.

Con la fusione, energia abbondante ed eco-sostenibile

Per il Cnr si tratta di un “passo cruciale verso la produzione in futuro di energia abbondante ed eco-sostenibile”. Si perchè l’energia da fusione non emetterebbe gas serra e le materie prime necessarie al processo sono praticamente inesauribili. Basterebbero solo pochi grammi di deuterio in ogni vasca da bagno piena di acqua di mare per produrre una grandissima quantità di energia.

L’obiettivo è produrre elettricità da fusione nucleare entro il 2030

L’energia da fusione ha sempre attirato un forte scetticismo da parte dell’industria energetica, dati i tempi lunghissimi impiegati per fare progressi, ma i suoi vantaggi come strumento per combattere l’emergenza climatica ha fatto crescere l’interesse negli ultimi dieci anni. L’obiettivo della ricerca è di arrivare già attorno al 2030 a diversi modelli di piccoli reattori commerciali.

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