Ci sarà anche in Sicilia, a Melilli, nel Siracusano, la manifestazione, organizzata in tutta Italia da 44 associazioni ambientaliste per dire di no al gas fossile ed al nucleare, sposando la causa delle fonti rinnovabili.

Manifestazione nel Siracusano

Il titolo dell’iniziativa è “A tutto gas ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari” . La mobilitazione si terrà sabato 12 febbraio alle ore 10:30 di fronte alla Basilica di S. Sebastiano a Melilli, uno dei Comuni del Siracusano ricadente nel Petrolchimico.

Da qui partirà un flash mob fino alla terrazza del “malvedere” di via Italia che affaccia sul litorale aggradito dal polo industriale. Alle ore 11:30 spazio alla cittadinanza con un confronto pubblico sui temi a cui gli organizzatori invitano a partecipare anche le amministrazioni comunali.

Il manifesto al Governo Draghi

Frattanto, le associazioni hanno sottoscritto un manifesto chiedendo al Governo Draghi di porre il veto all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.

Caro bollette

Secondo gli ambientalisti, il gas fossile “viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza la stiamo
pagando a caro prezzo nelle nostre bollette”.

“L’Italia importa il 94% del gas naturale che utilizza e ciò porta ad un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale, per cui l’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza proprio di questa politica di dipendenza dal gas fossile” proseguono gli ambientalisti.

Gli effetti sul clima

Per gli ambientalisti, le politiche energetiche porteranno ad un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi.

Il piano del Governo

Dalle informazioni fornite dagli ecologisti, citando una notizia diffusa da Il Sole 24 Ore, il ministero della Transizione Ecologica, sta valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita, parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile. Un piano per evitare la ridurre la dipendenza da altri  paesi fornitori.

“Occorre accelerare lo sviluppo e la diffusione delle fonti pulite, a partire da solare ed eolico, efficientamento energetico, accumuli e innovazione. È inoltre importante che si proceda al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili” concludono le associazioni ambientaliste.

 

 

 

 

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