Ennesimo incidente mortale sul lavoro in Italia. Nel pomeriggio di ieri, martedì 7 novembre, ad Andria, in Puglia, un operaio di 38 anni, Raffaele Sardano, ha perso la vita in seguito alle gravi lesioni riportate per l’esplosione di un tubo di acciaio di un macchinario all’interno di un oleificio. L’esplosione sarebbe stata causata dalla pressione eccessiva. L’operaio è stato travolto ed è morto sul colpo.

Sul posto, oltre al personale del 118 sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della polizia di Stato e gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl di Barletta.

Gianni Ricci, segretario generale della UIL Puglia, ha commentato: “L’ennesima tragedia sul lavoro miete una giovane vittima. Purtroppo gli infortuni nei luoghi di lavoro, in Puglia come nel resto del Paese, stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage, ma le risposte della politica per fermare un fenomeno inaccettabile sono poche e poco efficaci, ci chiediamo come avrebbero reagito le istituzioni se tutte quelle vite fossero state spezzate dalla violenza della mafia: sicuramente in modo più deciso di quello utilizzato contro gli infortuni sul lavoro”.

“I controlli – ha proseguito – sono ancora insufficienti, le assunzioni degli ispettori non bastano: occorrono più risorse che purtroppo anche in questa manovra sono assenti e norme più severe per perseguire davvero l’obiettivo zero morti sul lavoro, bisogna creare una cultura della sicurezza a partire dalle scuole e soprattutto è indispensabile istituire una procura speciale per le morti sul lavoro, perché se è vero che a volte si tratta di tragiche fatalità, è altrettanto vero che spesso sono veri e propri omicidi dovuti alla ricerca del profitto ad ogni costo, anche a quello della sicurezza dei lavoratori”.

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