L’estate boreale del 2024 è ufficialmente la più calda mai registrata nella storia. Secondo Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service, i mesi di giugno e agosto hanno segnato temperature da record, contribuendo a rendere questa estate un evento senza precedenti. “Questa sequenza di temperature estreme”, ha dichiarato Burgess, “sta aumentando significativamente la probabilità che il 2024 diventi l’anno più caldo di sempre”. Un avvertimento chiaro e preoccupante che mette in luce come questi eventi estremi diventeranno sempre più frequenti e devastanti, con gravi ripercussioni per le persone e l’ecosistema globale, se non verranno intraprese azioni urgenti per ridurre le emissioni di gas serra.
Cambiamenti climatici visibili in Veneto
Un esempio tangibile di questo cambiamento climatico si è manifestato in Italia, dove il mese di agosto è stato definito “tropicale” nella regione del Veneto. Con una temperatura media di 24,1°C, superiore di 3 gradi rispetto alla media del periodo 1991-2020, la regione ha registrato picchi di calore mai visti prima. Sul Faloria a Cortina d’Ampezzo, a 2235 metri di quota, le temperature hanno raggiunto i 14,1°C, un dato eccezionale per una località montana di quella altitudine. Simili anomalie sono state riscontrate a Col Indes con 19,7°C e al Passo Santa Caterina con 23,3°C. Inoltre, il mese ha visto ben venti notti tropicali in cui la temperatura minima non è mai scesa sotto i 20°C.
Secondo l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, questi dati confermano inequivocabilmente i cambiamenti climatici in atto, con un aumento medio delle temperature di 1,5 gradi negli ultimi trent’anni. Bottacin ha inoltre sottolineato come le temperature più elevate siano state registrate nelle Prealpi, nelle Dolomiti e nella Pianura orientale, dimostrando che l’impatto del riscaldamento globale è diffuso e colpisce diverse fasce altitudinali.
Le piogge in calo e l’alterazione dei fenomeni atmosferici
Oltre alle temperature, anche il comportamento delle piogge è mutato drasticamente. In agosto, sul Veneto sono caduti solo 66 mm di pioggia, contro una media storica di 102 mm, segnando un calo del 36%. Tuttavia, la distribuzione delle precipitazioni è stata irregolare, con alcune zone che hanno superato i 200 mm e altre quasi completamente asciutte. Questi sbalzi evidenziano un cambiamento nei modelli meteorologici che non solo accentua il caldo, ma modifica anche il ciclo delle precipitazioni, creando uno scenario climatico imprevedibile e dannoso per l’ambiente.
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