Stamattina, in Corte di Cassazione, è stato depositato il quesito referendario per la legalizzazione dell’eutanasia, promosso dall’associazione Luca Coscioni.

Nel dettaglio, il questio chiede la parziale abrogazione dell’articolo 579 del codice penale (omicidio del consenziente) e prevede che siano, invece, mantenute le aggravanti nel caso in cui siano coinvolte persone fragili. A sostegno dell’iniziativa, tra gli altri, ci sono Mina Welby, i genitori e la sorella di Luca Coscioni, e Valeria Imbrogno, compagna del Dj Fabo, oltre ai radicali e una rappresentanza trasversale di esponenti politici.

Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ha affermato: «È arrivato il momento di far decidere ai cittadini su un tema che i politici si sono rifiutati di affrontare. Sono passati quasi otto anni da quando abbiamo depositato la proposta di legge per l’eutanasia legale, ma il Parlamento non l’ha discussa nemmeno per un minuto, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Se non si interviene ora con il referendum, il problema sarà spazzato sotto il tappeto ancora per molti anni, e noi non lo vogliamo permettere, per rispetto alle troppe persone costrette a subire condizioni di sofferenza insopportabile imposta dallo Stato italiano».

Enzo Maraio, segretario del Partito Socialista Italliano, su Facebook ha affermato: «I socialisti sosterranno la battaglia sulla legalizzazione della Eutanasia. Oggi abbiamo depositato, insieme a Marco Cappato e agli amici dell’Associazione Luca Coscioni, il quesito referendario presso la corte di Cassazione per richiedere la parziale abrogazione dell’art. 579 del Codice penale. È necessario intervenire su una materia che regola il diritto all’autodeterminazione. I socialisti saranno sempre dalla parte dei diritti, a difesa delle libertà individuali».