È cominciata oggi, lunedì 13 giugno, la sedazione profonda per Fabio Ridolfi, il 46enne di Fermignano – Pesaro Urbino – che aveva ottenuto l’assenso del Comitato Etico Regione Marche al suicidio medicalmente assistito ma poi c’è stato lo stop a causa della mancata indicazione del farmaco.
Fabio, che si trova a letto da 18 anni a causa di una tetraparesi – paralisi che coinvolge contemporaneamente la muscolatura volontaria di tutti e quattro gli arti – e può comunicare solo con un puntatore oculare, ha scelto la sedazione.
Ieri, domenica 12 giugno, il Paese si è riunito in piazza per una veglia. Il sindaco Emanuele Feduzi ha affermato: “Vogliamo salutarlo e fargli capire che tutta Fermignano è con lui e con la sua famiglia”. E il fratello Andrea: “Fabio avrà quello che voleva. Non siate tristi, per lui è una liberazione”, tra gli applausi della folla in piazza.
Di recente, Fabio ha spiegato: “Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene”.
Cos’è la sedazione profonda
La sedazione profonda è una tecnica anestesiologica utilizzata in diverse procedure chirurgiche e parachirurgiche, caratterizzata dal fatto che il paziente viene ad “addormentarsi”, ma senza che ne venga compromessa la funzionalità respiratoria, che rimarrà autonoma e spontanea. Le sensazioni del paziente variano molto in base alla quantità e al mix di farmaci utilizzati, per cui possono variare da un semplice stato di ottundimento e sopore fino a un sonno profondo in cui il paziente non è risvegliabile alla chiamata.
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