Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’Università di Padova, ad Agorà, su Raitre, ha affermato: «Io penso che non sia una procedura corretta fa misurare la febbre a 8 milioni di famiglie. Questo non è un approccio che porta alla chiarezza. Io penso che si sarebbe dovuto misurare la temperatura a scuola con sistemi automatici e efficienti che adesso sono disponibili».

Per Crisanti «37,5 è stato un livello stabilito per gli adulti. Adesso sappiamo che la maggior parte delle persone o dei ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni hanno sintomatologia lievissima e transitoria. Quindi è  chiaro che la soglia deve essere abbassata se vogliamo catturare casi che passerebbero quasi inosservati. Va abbassata secondo a 37 – 37,1».

L’esperto ha anche detto che «ci aspettiamo una crescita dei casi ma siamo ancora in una situazione di equilibrio gestibile. Quindi possiamo convivere con bassi livelli di trasmissione, perché 1500 casi non sono paragonabili agli stessi di fine febbraio inizio marzo, quando le persone venivano testate già in fin di vita e quindi mancavano all’appello tutti gli asintomatici. Probabilmente in quei giorni c’erano 35-40mila positivi. Oggi siamo lontani da quei numeri».

Infine, per Crisanti il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (che è risultato positivo al coronavirus) è stato «irresponsabile, una persona che sta male dovrebbe rimanere a casa, specie in queste situazioni. Una persona come lui dovrebbe dare esempio avendo una elevata visibilità».

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