Il presidente russo Vladimir Putin ha condannato le “ambizioni imperiali della NATO”. Ha accusato l’alleanza atlantica di provare ad affermare la propria “supremazia” tramite la guerra in Ucraina.

Putin ha pure dichiarato ieri, mercoledì 29 giugno, che ci sarà una risposta ‘a tono’ se la NATO dovesse schierare truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia dopo che è stata accolta la richiesta di adesione dei due Paesi scandinavi.

Putin, al termine di una visita ad Ashgabat, in Turkmenistan, ha ribadito che gli obiettivi dell’operazione militare speciale in Ucraina sono la liberazione del Donbass, la difesa dei residenti dell’area e “creare le condizioni che garantiranno la sicurezza della Russia”.

L’operazione sta proseguendo “in modo calmo e cadenzato, le forze militari avanzano e raggiungono i punti di destinazione assegnati loro come obiettivo”. Insomma, “tutto procede come pianificato”. Inoltre, “non c’è alcun bisogno di fissare una data per il completamento dell’operazione. Non parlo mai di questo, dal momento che così è la vita reale, non va bene confinarla in scadenze”. “La cosa più importante a cui pensare è a proteggere la vita dei nostri ragazzi laggiù”, ha rimarcato.

Secondo l’intelligence statunitense, però, la guerra in Ucraina durerà a lungo e Putin avrebbe obiettivi che vanno al di là del Donbass, al contrario di quanto dice in pubblico.

Infine, altre due parole dal Regno Unito. Il ministro degli Esteri britannico Liz Truss ha descritto il presidente russo come “uno spaventoso dittatore che perpetra una guerra che non era né legale né giustificata” e ha affermato che “ha ordinato che i crimini più spaventosi fossero commessi in Ucraina”.

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