Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto il punto sull’epidemia di coronavirus in Italia.

«Il nostro sistema funziona – ha detto il politico e medico – ci saranno dei nuovi focolai ma ora sappiamo cosa fare. Quello che è stato fatto in Italia ha funzionato e continuerà a funzionare. Basta usare il buon senso. Indossare la mascherina quando andiamo a cena fuori, ma all’aperto possiamo toglierla, se distanziati. Però al minimo segnale d’allarme, ad esempio un colpo di tosse con febbre, restiamo a casa e chiamiamo il medico».

Sileri, 47 anni, ha spiegto che «il contagio zero non ci sarà mai fino all’arrivo del vaccino. Vincere la battaglia col virus non significa eliminarlo completamente. Vuole dire passare da un’ondata violenta ad una fase di controllo. Ed è quella che stiamo vivendo. Per ora l’obiettivo è stato centrato», ovvero «svuotare gli ospedali di malati, salvaguardare le persone anziane, essere capaci di chiudere i focolai all’origine. Ce ne saranno ancora e dobbiamo abituarci a vederli spuntare. Il virus c’è ancora, non è mutato, non si è attenuato, ma circola meno».

Sileri, infine, a proposito di una seconda ondata della pandemia, ha detto: «La Spagnola tornò in autunno facendo una strage ma era una situazione ben diversa. Mancavano cure e servizi sanitari. Francamente faccio fatica a ipotizzare un’ondata così travolgente. Noi ci prefiguriamo uno scenario diverso, fatto di tanti focolai che andranno circoscritti con una tempestiva attività di tamponi e con l’istituzione di zone rosse».

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