Uno studio recente suggerisce che il fumo potrebbe contribuire alle complicazioni causate dal COVID-19.

«Non c’è mai stato un momento migliore di questo per smettere di fumare così da proteggersi dal COVID-19», ha detto il dott. Janice Leung, un respirologo che ha guidato la ricerca, come riportato su Fox News. Lo studio, pubblicato giovedì sull’European Respiratory Journal, ha riferito che il fumo può elevare i livelli di ACE-2, un enzima che aiuta il virus ad entrare nelle cellule dei polmoni.

I ricercatori, nel dettaglio, hanno trovato livelli più alti di ACE-2 nei pazienti fumatori con il COVID-19. Il rapporto ha anche sottolineato che i tassi di mortalità tra gli uomini in Cina sono stati molto più alti rispetto alle donne. E gli uomini lì fumano ad una percentuale molto più alta rispetto alle donne. Esistono, poi, altri fattori noti che aumentano il tasso dei decessi tra i pazienti COVID-19, tra cui l’obesità, il cancro, la vecchiaia e il diabete.

«Si ritiene che lo svapo e il fumo aumentino il rischio di mortalità per il COVID-19. Coloro che hanno smesso di fumare sono anche a rischio a causa dei precedenti danni ai polmoni, e anche il fumo passivo potrebbe rappresentare un irritante polmonare che rende più vulnerabili», ha spiegato la dr.ssa Summer McGee, preside della School of Health Sciences dell’Università di New Haven. «In generale, più siamo sani, più forte è il nostro sistema immunitario e minore è la probabilità di morire per il COVID-19. Naturalmente, ci sono molte eccezioni a questa regola: ci sono giovani e sani che sono sotto ventilazione e muoiono per il coronavirus per motivi ancora sconosciuti».

Il coronavirus ha ufficialmente infettato 1,4 milioni in tutto il mondo e ucciso 88mila persone. È difficile contenere la diffusione del virus perché gli infetti, com’è noto, possono essere asintomatici.

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