Si svolgeranno domani, lunedì 9 gennaio, a Londra, in forma privata, i funerali di Gianluca Vialli, il campione di calcio scomparso il 6 giugno scorso, all’età di 58 anni, a causa di un tumore al pancreas diagnosticato cinque anni fa.

Sempre domani, a Cremona, città di nascita dell’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, ci sarà il lutto cittadino proclamato dal sindaco Gianluca Galimberti. A mezzogiorno sarà anche osservato un minuto di silenzio negli uffici pubblici e nelle istituzioni pubbliche. Inoltre, nei prossimi mesi, forse a fine campionato, ci sarà nella città lombarda una cerimonia pubblica.

Al funerale di Londra parteciperanno la moglie Cathryn Cooper, le figlie Olivia e Sofia e i genitori di Vialli (papà Gianfranco di 92 anni e la mamma Maria Teresa di 85), i fratelli, i nipoti e gli amici più cari.

La famiglia, in un comunicato, ha fatto sapere: “Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.

Gianluca Vialli, come reso noto dal Corriere della Sera, “si è però raccomandato con i membri della famiglia che gli sono stati accanto di non organizzare un addio grigio. Luca voleva un ‘funerale allegro'”.

La lettera di Gabriele Gravina (FIGC)

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha scritto una lettera: “Caro Gianluca, in fondo è una questione di abbracci. Il caloroso abbraccio dei tifosi e degli appassionati di calcio che ha accompagnato la tua eccezionale carriera. L’abbraccio che ti lega alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti e che ti vogliono bene. L’abbraccio che ci siamo scambiati quando hai accettato il ruolo di capo delegazione azzurro. Caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali, grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone con riflessioni mai banali”.

“Ma c’è anche il pudore che ha contraddistinto la tua vittoriosa esperienza da dirigente federale. L’abbraccio intenso, pianto, sorriso e vissuto che ti sei scambiato con Roberto in un momento di estasi collettiva, eppure così intimo e privato. E anche adesso, nel dolore profondo in cui ci siamo abbandonati, per la notizia che non avremmo mai voluto ricevere, noi della famiglia Azzurra ci stringiamo in un grande abbraccio, fisico e virtuale, per provare a trovare conforto e cercare di alleviare la sofferenza del distacco da una persona così speciale. Perché, è proprio questo il punto, caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali. È stato il tuo carisma elegante, unitamente alla tua voglia di vivere e di vincere che infondevi a tutti, a rendere gli Azzurri, i tuoi Azzurri, Campioni d’Europa”.

“A Wembley l’Italia è entrata nella storia anche e soprattutto grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone che hai accanto, con riflessioni mai banali, con domande curiose e consigli sussurrati. Un contributo e un patrimonio unici sia dal punto di vista umano, sia professionale. Per questo l’immagine che non riesco a togliermi dalla mente è molto più di un ricordo, è un lascito che sopravvive al dolore. È l’abbraccio con cui i tifosi italiani a Londra ti hanno salutato dopo il trionfo europeo del luglio 2021. Migliaia di braccia che ti hanno cinto ancora una volta e che non volevano più lasciarti andare via. Come oggi. Buon viaggio”.

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