Dal 17 al 28 ottobre dello scorso anno a Wuhan, la città – focolaio dell’epidemia di coronavirus in Cina, si sono svolti i Giochi Mondiali Militari, a cui hanno partecipato 110 nazioni, tra cui l’Italia.

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, «l’enorme concentrazione di atleti e personale di supporto nella città, l’assoluta mancanza di misure di prevenzione del contagio e il ritorno senza quarantena degli atleti» potrebbe aver innescato una diffusione”. In poche parole, il virus non avrebbe cominciato a circolare in Europa dalla fine dello scorso anno ma già da prima. Si tratta, comunque, di un’ipotesi.

Matteo Tagliarol, campione della scherma azzurra, ha fatto parte di quella spedizione e ha raccontato: «Ci siamo ammalati tutti, 6 su 6 nell’appartamento e moltissimi anche di altre delegazioni. Tanto che al presidio medico avevano quasi finito le scorte di medicine. Ho avuto febbre e tosse per 3 settimane e gli antibiotici non hanno fatto niente; poi è toccato a mio figlio e alla mia compagna. Non sono un medico, ma i sintomi sembrano quelli del Covid-19».

Sulla vicenda è intervenuta anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Ormai giornaliere e, con riscontro, si susseguono le notizie sulle pesanti omissioni di trasparenza e ritardi nella comunicazione, del Governo Cinese rispetto allo scatenarsi della pandemia. È di questi giorni il sospetto che il virus fosse presente nell’Hubei sin dal mese di ottobre, durante i giochi militari, tenutisi proprio a Wuhan. Tutti i grandi Paesi occidentali stanno facendo sentire la propria autorevole voce, chiedendo conto alle autorità cinesi. Ovviamente tra di essi non c’è il nostro Governo, che appare inerme anzi, peggio ancora asservito, a Pechino. Una scelta che getta luci sinistre sulla subalternità dell’Italia e che impone, a tutti quelli che credono nel modello liberale e occidentale, una assunzione di responsabilità pretendendo l’accertamento della verità. La Cina ha mentito all’Occidente, L’Italia faccia sentire la sua voce. Lo dobbiamo soprattutto a chi non ce l’ha fatta, ai loro parenti e amici. Dobbiamo dare risposta alla domanda: Come è potuto accadere?».

Articoli correlati