Un provvedimento che era nato con evidente obiettivo di limitare il ricorso degli italiani al gioco d’azzardo e che invece sembra aver sortito l’effetto opposto. Lo scorso luglio 2019 era entrato in vigore il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse sportive, il cosiddetto Decreto Dignità voluto dall’allora Ministro del Lavoro Luigi Di Maio; un tentativo di arginare la ludopatia, ovvero il gioco d’azzardo patologico.

Ma leggendo i numeri riportati da Adnkronos, le cose sembrano non essere andate esattamente in quella direzione: i dati del comparto del gioco stimati nel 2019 parlano di circa 19,3 miliardi di euro spesi con un +2,1% rispetto al 2018. E sono soprattutto gli ultimi 6 mesi dell’anno ad evidenziare questa differenza: il rapporto tra agosto-dicembre 2018 e agosto-dicembre 2019, quindi prima e dopo l’entrata in vigore del divieto di pubblicità, vede un incremento del gioco d’azzardo pari al 15,8%.

Ed anche il 2020 sembra essere iniziato nella stessa direzione, con il mese di gennaio che vede una crescita della spesa degli italiani per il gioco d’azzardo pari a +29% rispetto a gennaio 2019. Incrementi costanti malgrado il provvedimento tanto voluto e sbandierato con il con il divieto assoluto di pubblicità, un qualcosa che non ha eguali in altre parti del mondo.

Gli italiani continuano ad essere appassionati di giochi con riferimento soprattutto al web: dei numeri sopra elencati, la parte internet rappresenta l’8,5%, anche qui in crescita costante rispetto agli anni passati. Fra i giochi preferiti dagli italiani ci sono soprattutto le slot machine che, nella versione online, sono state rese più fruibili delle tradizionali data la loro disponibilità anche da mobile.

E proprio l’aspetto del web diventa interessante da analizzare per comprendere meglio quanto fin qui detto; perché è in rete che si nascondono insidie legate alla presenza di portali non autorizzati. Secondo alcuni analisti la crescita del gioco malgrado il divieto del Decreto Dignità si spiegherebbe esattamente con la proliferazione parallela di siti illegali: una problematica che si sta cercando di affrontare già da tempo con i Monopoli di Stato che vanno a certificare quelli che sono i siti autorizzati sui quali è possibile giocare in modo responsabile: il famoso marchio Aams presente sui portali.

In sostanza quello che si sarebbe dovuto fare con il provvedimento intrapreso è cercare di porre un argine al gioco d’azzardo illegale, magari favorendo gli operatori che rispettano le regole: per un paradosso tipicamente italiano invece, i risultati arrivati potrebbero essere di matrice completamente opposta con una misura che, tra l’altro, è stata criticata da molti in quanto ritenuta sproporzionata.