• Giornalista cinese condannata a 4 anni di reclusione.
  • Accusata di avere dato informazioni false sull’epidemia di Covid-19 a Wuhan.
  • La 37enne sostiene di avere riportato informazioni di prima mano.

Una giornalista cinese, arrestata dopo avere riferito sull’epidemia di coronavirus a Wuhan, è stata condannata a quattro anni di reclusione. Lo riporta il Daily Mail.

Si tratta della 37enne Zhang Zhan, giudicata colpevole di «avere provoccato litigi e danni» per le sue critiche alla gestione della crisi da parte del governo di Wuhan.

La giornalista, infatta, è stata tra i primi operatori della stampa a raccontare degli ospedali affollati e delle strade vuote, descrivendo un quadro più disastroso di quello che sosteneva la narrativa ufficiale.

L’avvocato della donna, Ren Quanniu, ha annunciato che farà appello contro la condanna pronunciata da un tribunale di Shanghai. Prima della sentenza, il legale ha detto: «La signora Zhang crede di essere perseguitata per aver esercitato la sua libertà di parola».

Un’organizzazione per i diritti umani, con sede a New York, ha dichiarato a MailOnline che la 37enne è stata punita «per avere fatto esattamente ciò di cui il mondo aveva un bisogno disperato: riferire sul coronavirus da Wuhan», dove ha avuto inizio, nel dicembre dello scorso anno, l’epidemia di Covid-19 che ha sconvolto il mondo.

A Shanghai, fuori dal tribunale, si è appreso che un uomo su una sedia a rotelle, giunto dalla provincia dell’Henan per manifestare sostegno alla giornalista, ha scritto il suo nome su uno striscione prima che la polizia lo portasse via.  Ai giornalisti stranieri, inoltre, è stato negato l’ingresso in tribunale ufficialmente «a causa dell’epidemia».

Zhang Zhan, ex avvocato, da Wuhan, tramite video caricati su YouTube ha raccontato la situazione a Wuhan con interviste ai residenti, commenti e riprese da crematori, stazioni ferroviarie, ospedali e dall’Istituto di Virologia.

La donna si trova in carcere da metà maggio e ha anche cominciato uno sciopero della fame a giugno. La polizia, però, le avrebbe legato le mani e alimentata forzatamente con un tubo. A dicembre, invece, soffriva di mal di testa, vertigini, mal di stomaco, pressione bassa e un’infezione alla gola. Chi le ha fatto visita, ha parlato di una donna «completamente esausta» e che non smette di piangere durante gli incontri con l’avvocato.

Nonostante tutto ciò, Zhang Zhan ha negato le accuse secondo cui avrebbe fabbricato informazioni false e ha insistito sul fatto che ogni suo resoconto proviene da interviste di prima mano e da visite nei luoghi di Wuhan.

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