James Heappey, ministro delle forze armate britanniche, ha affermato che “tutte le opzioni sarebbero sul tavolo” se la Russia dovesse usare armi chimiche in Ucraina.

Si tratta di una prima reazione dopo quanto affermato da Ivanna Klympush, parlamentare ucraina e capo del comitato parlamentare sull’integrazione dell’Ucraina, citata dal Guardian, ovvero che i russi avrebbero fatto cadere un drone contenente sostanze tossiche sulla città di Mariupol. La stessa notizia è stata fornita ieri sera, lunedì 11 aprile, anche da fonti dell’ambasciata ucraina in Turchia, citate dalla stampa internazionale, e dal battaglione Azov sul suo canale Telegram. I feriti avrebbero avuto “insufficienza respiratoria“. E Liz Truss, ministro degli Esteri britannico, ha affermato che si sta lavorando per confermare o meno l’attacco con agenti chimici a Mariupol.

Tornando a Heappey, a SkyNews24 ha detto: “Ci sono alcune cose che sono fuori dal comune e l’uso di armi chimiche otterrà una risposta e tutte le opzioni sono sul tavolo”. Senza escludere finanche la possibilità di dispiegare truppe britanniche o della NATO sul suolo ucraino.

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha dichiarato che la Russia potrebbe ricorrere alle armi chimiche, invitando l’Occidente a imporre sanzioni più severe contro Mosca per scoraggiarla all’uso.

Heappey ha aggiunto alla BBC: “Se sono state usate armi chimiche, questo è un momento molto importante per il nostro primo ministro e per gli altri capi di governo di tutto il mondo per considerare la reazione. Il presidente Putin dovrebbe avere chiaro che l’uso di armi chimiche non sarebbe semplicemente accettabile e non dovrebbe aspettarsi che l’Occidente rimanga a guardare in caso di utilizzo”.

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