Le forze militari russe nascondono i crimini di guerra a Mariupol, bruciando i corpi dei civili assassinati nei crematori mobili. La grave accusa è mossa dal sindaco della città – martire dell’Ucraina.

Nel dettaglio, Vadym Boychenko ha accusato le truppe di Vladimir Putin di avere trasformato la città con 500mila abitanti prima dell’inizio della guerra in un “campo di sterminio” reclutando collaboratori filo-russi e combattenti separatisti dalla Repubblica popolare separatista di Donetsk per raccogliere e smaltire i corpi. Il sindaco ha detto: “I crematori mobili russi hanno cominciato a funzionare a Mariupol. Il mondo non vedeva l’entità della tragedia di Mariupol dai tempi dei campi di concentramento nazisti. I razzisti hanno trasformato la nostra intera città in un campo di sterminio”.

Boychenko ha anche spiegato che le atrocità commesse a Bucha sono ‘solo’ la “punta dell’iceberg”. “La massima leadership russa ha ordinato la distruzione di qualsiasi prova dei crimini commessi dal suo esercito a Mariupol – ha affermato il sindaco – I russi hanno lasciato tutto il lavoro sporco ai collaborazionisti. Raccolgono e bruciano i corpi dei residenti di Mariupol assassinati a seguito dell’invasione russa. Inoltre, tutti i potenziali testimoni delle atrocità degli occupanti vengono identificati ed eliminati”.

Boychenko ha pure affermato che la città sul Mar d’Azov non è tanto come Aleppo quanto “la nuova Auschwitz“, il noto campo di sterminio nazista dove milioni di ebrei, rom, omosessuali e dissidenti politici furono eliminati durante il secondo conflitto mondiale,

Il primo cittadino di Mariupol ha, infine, rivelato che i russi hanno nominato un “sindaco – collaborazionista” al suo posto, il suo rivale politico di lunga data Kostiantyn Ivashchenko: “Alla fine è riuscito a diventare il direttore del crematorio di Mariupol”.

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