Le forze ucraine hanno davvero portato a termine un attacco aereo a Belgorod, in Russia?

Proprio come gli Stati Uniti d’America fecero su Tokyo dopo Pearl Harbor con la missione Doolittle?

Sì, secondo le autorità di Mosca, riferendo di un raid prima dell’alba scorsa da parte di due elicotteri d’attacco ucraini che hanno fatto saltare in aria un deposito di petrolio a circa 30 chilometri all’interno della Russia, causando un’enorme nube di fumo che è stata spenta solo molte ore dopo. Sebbene l’esplosione sia avvenuta poco a nord di Kharkiv, potrebbe essere stato il primo attacco aereo di Kiev sul suolo russo.

Tuttavia, l’esercito ucraino ha negato: “Non siamo stati noi“, spiazzando tutti. Però, vari video sono circolati suoi social media che mostrano due elicotteri Mi-24 ucraini a bassa quota che lanciano razzi contro un impianto di stoccaggio di petrolio civile a Belgorod intorno alle 5 del mattino ora locale. E, stando a quanto si è appreso, sono emersi almeno tre video separati, catturati da diverse angolazioni, che raccontano lo stesso fatto.

All’inizio, il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk non ha né confermato né smentito la responsabilità dell’Ucraina dell’attacco: “Kiev sta attualmente conducendo un’operazione difensiva contro l’aggressione russa sul territorio ucraino e questo non significa che l’Ucraina sia responsabile di ogni catastrofe sul territorio russo”. Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov è poi andato in televisione e ha negato il coinvolgimento di Kiev: “Per qualche motivo dicono che l’abbiamo fatto ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà”.

Poi, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha affermato che l’attacco “non può essere percepito come la creazione di condizioni confortevoli per continuare” i colloqui di pace a Istanbul, in Turchia. Secondo, inoltre, il Ministero russo per le situazioni di emergenza, otto serbatoi di carburante sono stati dati alle fiamme ma almeno tre sono stati spenti. Non ci sono state vittime o feriti e solo due dipendenti erano sul posto al momento dell’esplosione.

Nonostante Belgorod sia un importante hub logistico per la Russia, il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha detto alla BBC: “L’impianto di stoccaggio del petrolio non ha nulla a che fare con le forze armate russe”.

Quindi, cos’è successo? Alcuni scenari:

  1. L’Ucraina ha davvero attaccato quello stabilimento a Belgorod più come azione simbolica che con obiettivi militari significativi. Da qui il paragone con la missione Doolittle durante la seconda guerra mondiale.
  2. La Russia ha attaccato il proprio deposito di carburante come ‘false flag’, cioè come pretesto per aumentare l’intensità dei bombardamenti sul suolo ucraino e per consolidare il consenso interno. In guerra può accadere anche questo.
  3. Qualcuno ha disobbedito agli ordini del presidente ucraino Zelensky perché non vuole sedersi ai tavoli con i russi per negoziare.

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