Daniel Goss, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, in una conferenza stampa dopo l’attacco russo di ieri notte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, ha parlato di fortuna. Sì, “siamo stati fortunati” perché l’ordigno ha colpito un edificio adiacente alla zona dove si trovano i sei reattori.

Ma è stata davvero fortuna? C’è chi pensa di no. Kira Rudik, parlamentare ucraina, intervistata da SkyTg24, sostiene che si è trattato di un ‘messaggio intimidatorio’. Ovvero l’ennesimo metodo brutale di persuasione del Cremlino per costringere il governo di Kiev ad arrendersi.

Premesso ciò, quale pericolo abbiamo corso? Partiamo dal fatto che la centrale nucleare di Energodar è la più grande d’Europa e la terza al mondo. E ora è sotto controllo delle forze militari russe.

In Ucraina, come riportato da Suspilne, esitono due tipi di reattori in Ucraina: WWER 1000 e WWER 440. Dmytro Humenyuk, capo del dipartimento di analisi della sicurezza del Centro scientifico e tecnico ucraino per la sicurezza nucleare e le radiazioni, ha affermato che le “unità di potenza possono resistere a una caduta di un aereo con un peso fino a 10 tonnellate, se precipita con un angolo compreso tra 10 e 45 gradi e ha una velocità di 215 m/s. In questo caso, il guscio protettivo non sarebbe violato”.

Tuttavia, “in caso di danni significativi al reattore ed esposizione del dombustibile nucleare, il disastro sarà paragonabile a quello di Chernobyl”. Inoltre, “nel caso del bombardamento della più grande centrale nucleare d’Europa, più di un reattore potrebbe essere danneggiato. Le conseguenze di un tale incidente potrebbero essere un inquinamento significativo non solo dell’Ucraina ma anche della maggior parte dell’Europa”, riporta la fonte. “Sarebbe peggio di Chernobyl perché la stazione di Zaporozhye si trova sulle rive del bacino idrico di Kakhovka e l’acqua contaminata arriverebbe fino al Mar Mediterraneo e oltre. Le conseguenze sarebbero negative per tutti”.

Per l’esperto, infine, il sequestro della centrale nucleare riguarda tre scopi da parte del nemico russo:

  • Terroristico. “Gli occupanti possono ricattare l’Ucraina e il mondo, usando sostanzialmente 6 reattori e i lavoratori come ostaggi”.
  • Energia. “6 unità della NPP (centrale nucleare, n.d.r.)  equivalgono a 6 Gigawatt di elettricità (circa il 20% di tutta l’elettricità). Il loro arresto può portare a una crisi del sistema elettrico e a possibili blackout continui”.
  • Stanchezza del personale. “L’esperienza mostra che gli occupanti hanno una piccola conoscenza della sicurezza dalle radiazioni. Le forze militari russe vietano di cambiare il personale. Per quanto riguarda la cattura di una centrale nucleare sistente, la stanchezza può portare a errori durante l’eventuale risoluzione dell’incidente, che è molto probabile che avvenga in condizioni di aggressione militare”.

Insomma, ieri notte abbiamo rischiato una catastrofe che avrebbe riguardato l’intero Continente. Italia compresa.

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