L’amministrazione di Joe Biden ha denunciato formalmente che l’esercito russo ha commesso crimini di guerra in Ucraina, dichiarando che collaborerà con altri per perseguire i trasgressori. Lo ha dichiarato Antony Blinken, segretario di Stato.
Blinken, in una comunicazione rilasciata mentre si sta recando a Bruxelles con Biden per il vertice dei leader della NATO, ha affermato: “Oggi posso annunciare che, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, il governo degli Stati Uniti valuta che membri delle forze russe abbiano commesso crimini di guerra in Ucraina”. La valutazione si baserebbe su un “esame accurato” delle fonti pubbliche e di intelligence da quando la Russia ha avviato l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso.
Il principale diplomatico americano ha affermato che gli Stati Uniti condivideranno tali informazioni con alleati, partner e istituzioni internazionali incaricate di indagare sulle accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità: “Abbiamo visionato numerosi rapporti credibili di attacchi indiscriminati e attacchi deliberatamente contro civili, così come altre atrocità. Le forze russe hanno distrutto condomini, scuole, ospedali, infrastrutture critiche, veicoli civili, centri commerciali e ambulanze, uccidendo o ferendo migliaia di civili”, ha detto Blinken che ha citato gli attacchi alla popolazione civile nella città assediata di Mariupol e altrove.
Tra l’altro, sempre oggi, Oleksandr Markushin, sindaco di Irpin (vicino Kiev) avrebbe le prove che sia nel suo comune che nella vicina Hostomel l’esercito russo abbia fatto ricorso a bombe al fosforo, vietate dalla Convenzione di Ginevra. Tali armi sarebbero state usate dai russi anche nel Donbass, come sostenuto dal vice responsabile della Polizia, secondo cui a Kramatorsk, una delle città più popolose di tutta l’area, l’esercito russo avrebbe usato queste bombe al fosforo.
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