È stata condannata a pagare una multa e rilasciata Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ieri, in diretta televisiva durante un telegiornale della TV di Stato di Mosca, ha protestato contro la guerra in Ucraina con un cartello. Così ha deciso il Tribunale di Mosca.

La giornalista, per cui si è mossa anche l’ONU e il presidente francese Emmanuel Macron, prima della decisione dei giudice, ha dichiarato di non ritenersi colpevole al processo, accusata di protesta illegale. Come riportato da un giornalista dell’AFP, Marina Ovsyannikova ha detto di non riconoscere la sua colpa e di avere espresso liberamente la sua opposizione alla guerra: “Rimango convinta che la Russia stia commettendo un crimine (…) e che sia l’aggressore dell’Ucraina”, ha aggiunto.

Marina Ovsyannikova è una dipendente dell’emittente di Canale 1 ed è anche ricomparsa in un video pre-registrato in cui ha attaccato ancora più duramente il regime di Vladimir Putin, spiegando che in Russia sono stati tutti “zombificati”. “Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore. La responsibilia’ di questa aggressione è di una persona sola e questa persona è Vladimir Putin”, ha scritto su Twitter. E ancora: “Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici. Purtroppo ho lavorato al Canale Uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino. E ora mi vergogno molto. Scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti”.

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