La revoca delle sanzioni alla Russia fa parte dei colloqui di pace tra Mosca e Kiev, che sono “duri” ma in corso. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov all’indomani della dichiarazione ucraina sulla possibilità che i negoziati rischiano di interrompersi. Lavrov ha detto: “Al momento, le delegazioni russa e ucraina stanno valutando quotidianamente una bozza di un possibile trattato tramite videoconferenza”.

Tuttavia, dall’inizio dell’invasione, cominciata il 24 febbraio, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha spesso sottolineato che le sanzioni occidentali contro la Russia devono essere non solo rafforzate ma non possono far parte dei negoziati. Inoltre, Kiev e Mosca non hanno colloqui di pace faccia a faccia dal 29 marzo e l’umore si è inasprito a causa delle accuse ucraine secondo cui le truppe russo stiano commettendo crimini di guerra, a cominciare da quelli a Bucha. Mosca, poi, continua a parlare di “operazione speciale” per smilitarizzare e “denazificare” il suo vicino.

Lavrov, intervistato dall’agenzia di stampa Xinhua, ha poi attaccato la NATO, convinto che i suoi membri stiano facendo “di tutto per impedire il completamento dell’operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici. Stiamo assistendo, in questo momento, alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della NATO stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici”. Inoltre, “negli ultimi anni, gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino… hanno ‘pompato’ il regime di Kiev con le armi, addestrato e armato l’esercito ucraino e i battaglioni nazionalisti, e in generale hanno portato avanti il sviluppo politico-militare del territorio dell’Ucraina. Hanno incoraggiato l’aggressivo corso anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev”.

Il ministro degli Esteri russo ha poi ringraziato la Cina per la sua “posizione equilibrata” sull’Ucraina . “Siamo grati a Pechino, così come ad altri partner Brics, per la loro posizione equilibrata sulla questione ucraina”.

Articoli correlati