Un milione e mezzo di persone sono rimaste senza elettricità a Odessa, nel sud dell’Ucraina, dopo un attacco notturno dei droni kamikaze russi ma di fabbricazione iraniana. Lo ha riportato il presidente Volodymyr Zelensky.

L’autorità energetica della regione ha avvertito che le riparazioni richiederanno molto tempo, forse fino a tre mesi. Zelensky ha detto: “Dopo l’attacco notturno dei droni iraniani, Odessa e altre città nella regione sono nell’oscurità. A partire da ora, più di un milione e mezzo di persone nella regione di Odessa sono senza elettricità”.

Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’amministrazione presidenziale, ha affermato che soltanto le infrastrutture critiche, compresi ospedali e reparti di maternità, hanno accesso all’elettricità: “La situazione rimane difficile, ma è sotto controllo”.

Il porto del Mar Nero era una delle mete preferite per le vacanze di molti ucraini e russi prima che il 24 febbraio il presidente Vladimir Putin ordinasse l’invasione dell’Ucraina.

Maksym Marchenko, il governatore della regione, ha affermato che la Russia ha attaccato la città con “droni kamikaze” durante la notte: “Ora non c’è elettricità in quasi tutti i distretti e le comunità della nostra regione”. Due droni sono stati abbattuti dalle unità di difesa aerea ucraine.

Altri soldi dagli USA per Kiev

Gli Stati Uniti stanno inviando altri 275 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina, comprese grandi quantità di munizioni e sistemi ad alta tecnologia che possono essere utilizzati per rilevare e contrastare i droni.

L’importo totale degli aiuti è inferiore alla maggior parte dei recenti pacchetti consegnati dagli Stati Uniti e arriva dopo che molti funzionari ed esperti militari prevedono una riduzione degli attacchi durante l’inverno.

A tal proposito, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che la Russia sembra rallentare le sue attività militari per riorganizzarsi e lanciare una nuova offensiva quando il clima sarà più caldo.

I funzionari hanno affermato che l’ultimo pacchetto di aiuti comprende 80mila colpi di munizioni per obici e una quantità non rivelata di munizioni per il sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità, noto come HIMARS.

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