Il principale portavoce del presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che la Russia non ha ancora raggiunto nessuno dei suoi obiettivi militari in Ucraina e ha rifiutato di negare che Mosca possa ricorrere all’uso di armi nucleari. Lo scrive la CNN.

Dmitry Peskov, intervistato da Christiane Amanpour, ha rifiutato di escludere che la Russia potrebbe prendere in considerazione l’uso di armi nucleari e quando gli è stato chiesto in quali condizioni Putin avrebbe potuto usarle, ha risposto: “Abbiamo un concetto di sicurezza interna ed è pubblico. Potete leggere tutti i motivi per cui vengono utilizzate le armi nucleari. Quindi, se c’è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, allora possono essere utilizzate secondo il nostro concetto”.

Il portavoce ha anche affermato che “l’operazione militare speciale” – così il Cremlino chiama la guerra in Ucraina – sta “andando avanti rigorosamente in conformità con i piani e gli scopi stabiliti in precedenza” e, quindi, gli obiettivi non sono stati ‘ancora’ raggiunti.

Peskov ha anche ripetuto le richieste di Putin, affermando che i “principali obiettivi dell’operazione” sono “sbarazzarsi del potenziale militare dell’Ucraina” per garantire che diventi un “Paese neutrale”; sbarazzarsi dei “battaglioni nazionalisti”; accettare che la Crimea – annessa nel 2014 – faccia parte della Russia; accettare che le ‘repubbliche popolari’ separatiste di Luhansk e Donetsk “sono già stati indipendenti”.

Peskov, infine, ha anche affermato che la Russia ha attaccato soltanto obiettivi militari, nonostante i numerosi rapporti di attacchi aerei contro obiettivi civili, definiti ‘fake news’.