Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, come riportato da Interfax, ha detto che la Russia è pronta a inviare una delegazione a Minsk, in Bielorussa (dove nel 2015 erano stati firmati gli accordi sul Donbass), quindi in territorio favorevole a Mosca, una delegazione per intavolare dei colloqui con il governo di Kiev.
Peskov ha detto: “Come sapete, il presidente ucraino Zelensky si è detto oggi pronto a discutere dello status neutrale dell’Ucraina”, anche se il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato, in conferenza stampa, che ha mentito.
Peskov ha aggiunto. “Il presidente russo Vladimir Putin ha detto sin dall’inizio che l’operazione aveva lo scopo di aiutare la LPR e la DPR (i territori indipendisti, n.d.r.) attraverso la smilitarizzazione e la denazificazione di Ucraina In effetti, questo è un elemento integrante dello status neutrale”.
“In questo contesto, in risposta alla proposta di Zelensky – ha aggiunto – Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa composta da rappresentanti del ministero della Difesa, del ministero degli Esteri e dell’amministrazione presidenziale per colloqui con una delegazione ucraina”.
Inoltre, secondo quanto riportato dalle agenzie russe Tass e Interfax, il presidente ucraino Zelensky avrebbe detto: “Voglio fare appello ancora una volta al presidente della Federazione Russa. I combattimenti sono in corso in tutta l’Ucraina. Sediamoci al tavolo dei negoziati per fermare la morte di persone”.
Tuttavia, ci sono dubbi sulla propensione della Russia al dialogo, in considerazione dell’assedio di Kiev che è in corso e la volontà già dichiarata di rovesciare l’attuale presidente Zelensky con l’obiettivo di smilitarizzare e denazificare il Paese. In pratica, è più un invito alla resa e alle sue condizioni.
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